Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Annamaria Lombardi time che, avendo beneficiato del miglioramento, riducono in proporzione le tasse di nolo per il porto o limitano gli aumenti di nolo che altrimenti sarebbero stati più diffusamente necessari. Quando si tratta di merci trasportate su petroliere o mineraliere, o su navi noleggiate a tempo o a viaggio, il miglioramento del porto si traduce in tasse di noleggio più vantaggiose, o in una riduzione delle indennità dovute per il ritardo nelle operazioni di carico e scarico. Di contro, per i traffici che utilizzano principalmente linee regolari, le tasse di noleggio sono più rigide e i profitti possono sfuggire interamente o parzialmente agli interessi commerciali del paese dove è situato il porto. Il motivo di questa rigidità è· da ricercarsi nell'uso generalmente adottato dalle Conferenze marittime di fissare una tassa uniforme per tutti i porti di uno stesso settore dì traffico. Così il semplice miglioramento di un porto, nonostante possa ridurre notevolmente i suoi costi, può diventare insignificante se lo consideriamo nell'insieme dei porti dello stesso settore. Anche se i noli sono ridotti in proporzione agli scarsi profitti che ne derivano per le navi di linea che attendono al servizio di quel settore, ciò vuol dire che il paese che ha migliorato il suo porto divide i benefici con altri paesi che non hanno seguito questo esempio. Un altro modo che consente di recuperare il frutto del sacrificio per il miglioramento adottato, sarebbe quello di maggiorare le tasse del porto e le tariffe di utilizzazione delle attrezzature. Infatti, queste ultime raramente si basano sui costi reali, ed è talvolta impossibile calcolare i costi reali di ciascun servizio, essendo noto che una parte importante dei costi globali non può essere ripartita in mqdo preciso tra i diversi servizi. Da tutto ciò si evince come la ripartizione dei profitti derivanti dalle migliori condizioni portuali abbia una notevole incidenza sulle decisioni delle autorità portuali per quanto riguarda gli investimenti 6 • Se tutto ciò è vero, in senso strettamente economico, non può trascurarsi la considerazione che le profonde modificazioni dell'equilibrio che in precedenza abbiamo discusso_, risultano nella realtà concreta dall'intervento di fattori extra-economici, tra i quali particolare rilievo assumono le determinanti politiche. Specialmente nei paesi, come il nostro, dove il sistema legislativo affonda le sue radici in tempi remoti o in cui l'indice di marittimità nazionale risulta estremamente elevato, il fattore politico funziona da elemento perturbatore di quell'equilibrio generale che deriverebbe da una valutazione tecnica dell'equilibrio economico- al quale dovrebbe tendere il sistema portuale nazionale 7 • 6 CNUCED, op. cit., pag. 5. 7 T. D'Aponte, Osservazioni sulla formazione di complessi portuali nell'Italia meridionale, in « Studi in memoria di G. Serino», Giuffré, Milano, 1966, pag. 55. 72

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