Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Cronache meridionaliste nare nella storia delle « promozioni industriali » del nostro paese. Quanto siano fondati tali motivi di opposizione è confermato anche dall'autorevolissima e non sospetta voce di Francesco Forte, vice presidente dell'ENI, che riconosce l'ineliminabilità dei danni per opera delle polluzioni defluenti dalle raffinerie di petrolio: danni che potrebbero -però essere contenuti « in un livello per così dire di secondo ordine » (sic). « Questi impianti - sono sempre parole del prof. Forte - causano grosse diseconomie esterne, vale a dire un assien1e di svantaggi all'ambiente circostante senza dargli equivalenti vantaggi (anche se danno un grande vantaggio alla collettività nel suo complesso, in sede regionale o nazionale). Un altro motivo per l'opposizione è che le aree così utilizzate vengono sottratte ad altri usi ritenuti più vantaggiosi anche in termini economici diretti » .... « Se è comprensibile che ogni regione, rifiuta di essere sede di impianti destinati al riforniJnento energetico di altre regioni. Il problema, dunque, rischia di essere rinviato da una regione all'altra. E non si può pensare di imporre alle meno sviluppate il costo esterno dello sviluppo energetico di altre. Quindi anche nei puri termini di un ragionamento basato sull'equità, sarà necessario, in un'ottica nazionale, che una regione scelga nel proprio interno, una volta che abbia scelto un certo tasso di sviluppo, anche gli insediamenti per il proprio fabbisogno energetico ». È proprio il caso che stiamo esaminando. E non si capisce allora perché si vorrebbero imporre al territorio Frentano e alla Valle del Sangro « diseconomie esterne », che suonerebbero a loro condanna, quando la scelta di fondo già co1npiuta a favare dell'industria del turismo, sussidiata da una moderna attività agricola (scelta che dovrebbe essere il cardine della politica ecologica ed economica non solo dell'Abruzzo, ma di tutto il Mezzogiorno), esclude fabbisogni energetici di rilievo, per basarsi invece principalmente sulle . risorse naturali - queste, si, irripetibili - delle contrade marine e montane. Risorse le quali non implicano poi affatto minore sviluppo o addirittura sottosviluppo. Beninteso, se per sviluppo si intendono soltanto o principalmente le ciminiere fumose, i grattacieli, gli sbrani forieri di dissesti per aprire le grandi arterie di comunicazione, i tralicci di acciaio, le mefitiche esalazioni gassose e i veleni capaci di annientare ogni forma di vita . ... « Cioè noi, a livello nazionale - prosegue il prof. Forte - dobbiamo immaginarci le ubicazioni dei vari impianti e il volume di ciascun impianto in un quadro in cui il totale sia coerente dal punto di vista quantitativo e la distribuzione sia coerente in relazione a una serie di problemi che interessano le singole regioni. In questa ottica programmatica complessiva vanno visti i problemi, che vanno da quelli· dei porti a cui sbarcano i prodotti a 57

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==