Sviluppo industriale e difesa dell'ambiente nel Sangro di Lucio Susmel (da ~Rivista Abruzzese,.) Tra l'ottobre del 1971 e il giugno del 1972 il consiglio della Regione d'Abruzzo, i consigli dei cornuni più direttamente investiti, gli agricoltori, gli operatori turistici e le organizzazioni sindacali della provincia di Chieti, la sezione di Lanciano di « Italia nostra », la associazione di eminenti cittadini di varie regioni nata per tutelare la salute pubblica e la natura nella Valle del Sangro e nella riviera Frentana, hanno prontamente e univocamente respinto il noto progetto della Sangro-Chimica per la costruzione di una raffineria di petrolio a Fossacesia (capacità di lavoro: 7 milioni di tonnellate ogni anno), da collegare con un oleodotto a Pomezia, dove la stessa società ha chiesto di installare e condurre un deposito di olii minerali. L'opposizione di tutte le categorie sociali è stata talmente recisa e plebiscitaria che, nel rispetto della volontà democraticamente espressa dai poteri locali, dovrebbe bastare a scongiurare il pericolo incombente su uno dei pochi tratti di territorio del nostro Paese finora scampati alla devastazione. Ma l'esperienza insegna (e l'ordine del giorno votato dal comitato provinciale della D.C. il 5 agosto 1972 conferma) che non è necessariamente così. Come vedremo, non . è così nonostante l'incongruenza giuridica, ecologica ed economica dell'attentato che si vorrebbe compiere a danno e contro il volere delle popolazioni locali, danno che si tradurrebbe in una perdita senza rimedi per tutta la società civile. Non è così sebbene dagli stessi operatori industriali siano riconosciuti gli effetti ecologici altamente nocivi dell'industria della raffinazione e della catena di ·ripercussioni negative che ne conseguono per largo raggio ad ogni componente biotica (uomo compreso) e abiotica dell'ambiente, dal. mare alle acque interne, dalla collina alla n1ontagna. Con alcuni serrati esami critici del problema, la sezione di Lanciano di « Italia nostra » (in « Documenti contro la installazione di una raffineria nella Valle del Sangro », 1972) e la stampa abruzzese, denunciando i pericoli che deriverebbero dalla contamin.azione dell'aria, dell'acqua, del suolo e della ve53
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