Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Pasquale Saraceno stessa natura, quella del Mezzogiorno da un lato, quella delle molte aree depresse che ogni Paese industrializzato ha al proprio interno dall'altro. È appena necessario ricordare che l'adozione. del nostro punto di vista - trattarsi cioè di situazioni diverse da affrontare con misure diverse - produrrebbe effetti rilevanti su tutte le politiche comunitarie: basti pensare all'agricoltura. Ove la centralità del problema meridionale sia intesa nel senso ora àetto, sia l'azione pubblica, sia l'azione delle varie categorie che sono protagoniste del processo di sviluppo debbono porsi, mi sembra, almeno questi jnterrogativi: a) la politica di sviluppo dei posti di lavoro nel Mezzogiorno a produttività moderna riceve, con il meccanismo di ripartizione del reddito oggi operante in Italia, un ammontare di risorse adeguato, in qualità oltre che in quantità, alle possibilità di sviluppo che il nostro Paese ha raggiunto? E se ciò non è, quali n1odifiche vanno apportate a quel meccanismo? b) vi sono misure prese nei riguardi di al tre aree del Paese che praticamente riducono l'effetto che potrebbero produrre le misure prese nell'area? In particolare, sostegno di settori in crisi, incentivi concessi in aree, che per di più sono spesso aree di immigrazione di forze di lavoro meridionali, non hanno ostacolato gli sviluppi che voleva invece promuovere la politica meridionalista? e) le politiche generali cha hanno per oggetto l'intero sistema nazionale concorrono, come potrebbero, alla soluzione del problema? Un esempio tra i molti: l'azione svolta e da svolgere nella scuola tiene conto delle esigenze di un'area agricola che si vuole rapidamente industrializzare, quale è appunto il caso del Mezzogiorno, oppure ha presente solo le strutture diverse e più ricche formatesi nel corso di decenni nelle regioni industrializzate? Ma in ten1a di politiche generali l'interesse maggiore va oggi rivolto ai vari tipi di misure congiunturali che vengono proposte e ai diversi effetti che ognuna di esse può produrre sul lento progresso dell'economia meridionale. Brevemente, dato che sul tema si ritornerà certamente nel corso di questa giornata, credo si possa dire che misure di sostegno del sistema produttivo siano preferibili a quelle che hanno per obbiettivo un'espansione di consumi; e che tra gli interventi a sostegno del sistema produttivo sono da preferirsi quelli intesi a ridare slancio alle imprese in crisi che non gli interventi generalizzati a favore di tutte le imprese, come le fiscalizzazioni degli · oneri sociali; le misure generalizzate favoriscono infatti sia le imprese che già guadagnano, e che quindi non muteranno il loro comportamento, sia le imprese che perdono e che, ricevendo troppo poco, non saranno 36

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