Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Ernianno Corsi princ1p1 » che ammonisce alla platea, la promessa dell'ordine e la strategia della distensione non celano sufficiente1nente la sua vera vocazione che è rappresentata dal culto della violenza come legittima difesa, dal disprezzo profondo per i valori etici e morali, dal ripudio delle istituzioni parlamentari e della convivenza civile. Il Rauti, che al congresso di Viareggio del '54 aveva detto che « la democrazia è un'infezione dello spirito », oggi si limita a proclamare che « la Destra Nazionale o è rivoluzione o non è », ma la sostanza non cambia. Il decimo congresso del MSI, anche se ha fondato la Destra Nazionale, non contiene nessun elemento di novità rispetto al passato ed alla tradizione più recente di questo partito. Non rappresenta né un « grande salto indietro », né una « svolta ». È una logica continuità. Neppure la « rispolveratura » della strategia micheliniana del compromesso e del condizionamento può essere considerata una «novità». Il MSI non ha 1nai abbandonato questa strada. L'ha percorsa tutte le volte che ha potuto e che gli altri gli hanno consentito di percorrerla. Né ha mai abbandonato la violenza come metodo di lotta politica. La « strategia della tensione » e la mobilitazione eversiva delle organizzazioni squadristiche e paramilitari sono una costante di questo partito. Gli sono sempre servite per creare nel Paese - specie nei mo men ti di maggior vuoto di direzione politica - un forte stato di tensione per poi proporsi ai moderati, ai benpensanti ed alla borghesia conservatrice, come il partito dell'ordine e della legalità. La linea Michelini (la « den1ocra tizzazione » del partito) e la linea di Almirante (lo scontro frontale) non sono mai state due linee seriamente contrapposte, ma due linee che si integravano e si completavano. Era un gioco delle parti. Due «anime» che solo per esigenze tattiche fingevano di differenziarsi. I fascisti fanatici e i gruppuscoli « rivoluzionari » con Almirante; i fascisti non bombardieri con l'altro. Un doppio gioco a volte anche troppo scoperto Certo, non sono mancati S(:Ontri tra Michelini ed Almirante. Ma si è trattato di « intrighi » interni per il controllo del partito. Nei momenti di più duro scontro, Almirante chian1ava sprezzantemente il suo segretario « il ragionier Michelini », ma questi, sornione, non se ne dava per inteso. Sapeva che, al momento giusto, ognuno avrebbe ripreso a svolgere il proprio ruolo. Il gioco delle parti è andato avanti per molti anni e più di una volta, in momenti delicati per la vita dello Stato, il MSI è stato un'autentica « infezione della democrazia ». 26

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