Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

MSI: doppia faccia nella . . ' cont1nu1ta di Ermanno Corsi Due anni fa Aln1irante disse: « Al prossùno congresso o vicini al potere, o tutti in trincea » e aggiunse: « I o, sia chiaro, fascista ce l'ho scritto in fronte ». Dalle elezioni regionali del '70 in poi, i miss1n1 si sono via via gonfiati elettoralmente, ma nelle politiche del '72 non sono andati nemmeno troppo vicini al potere non avendo raggiunto quei cento deputati ritenuti dallo stesso Almirante necessari per poter tornare ad essere il « braccio secolare » della DC, come ai tempi di Pella, Zoli e Tambroni, o determinanti come ai tempi dell'elezione di Segni a presidente della Repubblica. Ed erano comunque, gli uni e gli altri, tempi in cui si era ben lontani dal traguardo dei cento deputati. In più, le elezioni amministrative del '72, successive alle politiche, hanno dimostrato che il MSI comincia a restituire i voti catturati, e che quindi la « strategia della tensione » e le pratica dello « scontro fisico » cominciano a valere sempre meno in termini di credibilità elettorale. Consapevole di aver toccato, nelle elezioni politiche del '72, il tetto dei suffragi, Almirante torna all'idea micheliniana dell'inserimento e del condizionamento parlamentare. Appena comincia, all'Eur, con il decimo congresso, la « ronda dei fantasmi di Salò », per prima cosa fa cambiare la sigla del partito - non più MSI, ma Destra Nazionale -, fa mettere in soffitta i simboli e le allegorie tradizionali, vieta i rituali fascisti. La base scàlpita. I « duri » (Ro1nualdi, Caradonna, Rauti) stringono i denti. Ahnirante, furbesco, furbesco, assicura che « così deve andare ». « Davanti a noi abbiamo l'Italia», dice enfaticamente, alludendo alla Destra Nazionale, a questa equivoca aggregazione di fascisti « molli » e « duri », di repubblicani, ex monarchici ·ed ex laurini, ex qualunquisti ed ex liberali che, se di conservatore hanno ben poco, di liberale non hanno proprio niente. Tuttavia per quanto spregiudicato, cinico e torbidamente abile, Almirante riesce, sì, a ridurre il congresso ( « costituente della Destra Nazionale») ad un monologo, ma non a cancellare le tracce esteriori della « nostalgia » e del fanatismo fascista. L'anima conta più della facciata e la realtà è più forte dell'ipocrisia. Tra i « sommi 25

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