Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

L'Europa • 10 • cammino di Francesco Brancoli Busdraghi Con l'inizio del 1973 l'Europa dei Nove (il « mostro a nove teste », come con pessimismo lo chiamava Mansholt) è ormai ufficiale. È la realizzazione, certamente tardiva, di un'antica e contrastata spinta della Comunità a sei verso i paesi nordici a democrazia più avanzata, specie la Gran Bretagna, che è n1aestra tanto di democrazia quanto di empirismo politico: e tutti sanno quanto l'Europa abbia bisogno di entrambi. L'allargamento della Comunità è giunto alla fine di un cammino molto travagliato, non solo per gli ostacoli che il nazionalismo del continente ha frapposto per dieci lunghi anni, ma per le analoghe controspinte che si sono manifestate nei paesi candidati. Per essi d'altra parte non si è trattato solo di pure resistenze nazionalistiche e sciovinistiche, ma di pur legittimi timori nei confronti dell'imperfetta democrazia continentale: quella precaria democrazia che è regime in Francia, paralizzante incapacità di azione in Italia, e che in Germania, nelle ultime elezioni, ha pur corso il rischio di fare un brusco salto all'indietro; quella democrazia, aggiungiamo, che sta sempre più vistosamente strizzando l'occhio alla Spagna fascista, o comunque al Mediterraneo delle dittature. L'Europa era e resta in sospetto anche per quella sua resistenza di fronte alle successive tappe di integrazione che la logica politica, prima ancora che i trattati di Roma, impongono; per quel suo attaccamento al particulare, per la tenaci.a e l'intangibilità delle sue linee nazionali, per la difficoltà· di imporre una visione comune (che non è la somma dei particolari, e nemmeno sempre un compromesso) dei compiti che la attendono, per i suoi bizantinismi e, diciamo francamente, anche per una sua certa inerzia, in rapporto ad un periodo caratterizzato dall'« accelerazione della Storia». Sono aspetti che hanno certamente i loro risvolti, n1a bastano a spiegare, anche se non a giustificare, il ritardo del trapasso dall'Europa a Sei all'Europa a Nove, trapasso non solo quantitativo ma qualitativo. 21

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