Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Enima Giammattei « mie angosce mi provengono dalla « gelosia. Crudele! Che ritratto era « quello che ho visto nella tua ma- « no? Chi è quel fortunato mortale, « dimmelo, chi? Ma aspetta: non pro- « nunzi la tua bocca tale affronto: « basta, senza saper chi sia, che io « lo veda in mano tua: non importa « che io lo senta dalle tue labbra ». Fenice: _ « Muley! Quantunque il « mio affetto ti abbia permesso di « amarmi, non ti ha permesso di <( ingiuriarmi e offendermi». Muley: « È vero, Fenice; vedo, sì, « che questa non è la forma,. non è « il modo di parlarti, ma quando sia- « mo gelosi si perde rispetto a tut- « to. Con grande riguardo e timore « ti servii, ti amai, ti adorai, ma se « l'amore mi permise di tacere, la « gelosia non me lo permette, no, as- « solutamente no ... ». (Cfr. Teatro di C. DE LA BARCA,a cura di M. CASELLAe F. CARLESI,Firenze 1949, pp. 251-252). Muley: « Sto partendo con una « gran fretta, e quasi sicuramente « vado a morire, visto come si stan- « no mettendo gli eventi... Dunque « devo assolutamente farti un di- « scorso molto molto importante, « bando alle metamorfosi...». Fenice: « Se è il solito discorso « barccoo delle altre volte, bando al- « l'ostentazione, lo conosco benissi- ((mo. Il concettismo, me lo fai sem- « pre un minuto prima di partire, « mai quando ritorni e ci sarebbe « tutto il tempo ... E la risposta esat- « ta, allora, lo sai qual'è? È così che « si perdono le occasioni!... ». Muley: « Se credi che sia facile, « cara mai... Tu sei la principessa « di questo paese, dopo tutto ... e tau- « tes propositions gardées ... ». 124 Fenice: « Sì, sì, mio delizioso s1- « gnore, però ci conosciamo da tanti « anni.». Muley: « Insomma, brutta ... Vi ho « trovati lì tutt'e due davanti a quel « ritratto, con una faccia ... Mi ha « fatto senso! Lo so che non è il « modo né il momento di parlarne, « vero, ma quando si è gelosi non si « capisce più niente ». Fenice: « Tutte queste morbide « fantasie andavano espresse un po' « prima... in altri momenti... meno « sospetti ... ». Muley: « Meno sospetti un cazzo! « (perdona il soldataccio ...)... Già!... « Come se non si sapesse anche « troppo che l'Amore taglia le gam- « be mentre la Gelosia fa perdere « le trebisonde! ». (Cfr. A. ARBASINO, op. cit., pp. 2223). La prima impressione che si può trarre dalla lettura parallela dei brani è che la pagina di Calderon è stata diluita e sdrammatizzata da Arbasino attraverso l'intrusione di errori lessicali, di termini francesi fortemente saporosi, nella loro improbabilità, in bocca ai due amanti africani, di parole oscene sapientemente situate come vuole la moderna teoria dell'informazione - che Arbasino, a quanto sembra, intende soprattutto come « [ ... ] accostamento forzoso di due oggetti violentemente eterogenei, secondo l'antica prescnz1one dei surrealisti; [ ...] ' scarto ' effettistico provocato dall'inserzione di un termine ' scandaloso ' in un contesto erudito, o viceversa, come sintomatica frattura di tabù letterali e formali». (Sessanta posizioni, cit., p. 295). L'altra impressione, qui più facil-

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