SAGGI Marxismo e anarchismo: un dialogo difficile di Girolamo Cotroneo Il primo febbraio del 1924, sul terzo fascicolo della rivista « Pensiero e volontà», appariva, a firma di Errico Malatesta, un breve trafiletto che annunziava la recente scomparsa di Lenin. Il titolo stesso della nota - Lutto o festa? - lasciava intendere da solo quali fossero i sentimenti di Malatesta verso l'artefice della rivoluzione russa, la cui scomparsa veniva infatti così commentata: « Lenin è morto. / Noi possiamo avere per lui quella specie di ammirazione forzata che strappano alle folle gli uomini forti, anche se allucinati, anche se malvagi, che riescono a lasciare nella storia una traccia profonda del loro passaggio : Alessandro, Giulio Cesare, Loyola, Cromwell, Robespierre, Napoleone. Ma egli, sia pure con le migliori intenzioni, fu un tiranno, fu lo strangolatore della rivoluzione russa - e noi che non potemmo amarlo vivo, non possiamo piangerlo morto. / Lenin è morto. Viva la libertà! ». ·Queste espressioni intransigenti, neppure temperate dalla rituale pietas verso i defunti, costituiscono soltanto un momento dell'aspra polemica che aveva caratterizzato fin dalla prima metà dell'Ottocento i rapporti fra comunisti e anarchici. Quando di questa polemica si vuole fissare il momento di avvio, esso di solito viene ritrovato nell'anno in cui Marx replicava duramente, con il· celebre Miseria della filosofia, alle tesi di colui che Kropotkin chiama il « padre dell'anarchia », cioè Pierre-J oseph Proudhon. Ma in effetto le cose stanno in maniera diversa: la polemica di Marx nei confronti di Proudhon non investe quasi per nulla quello che è il motivo centrale d.ell'anarchismo di quest'ultimo (o del suo immediato predecessore Saint-Simon), cioè la critica del concetto di Stato. Infatti pur denunciando - talora con asprezza - le analisi economiche di Proudhon, Marx trascurava quelle conclusioni dell'opera· proudhoniana dove il concetto di anarchia diventava addirittura esplicito: e il silenzio di Marx non era, come vedremo, senza alcun significato. Lo stesso' carattere presenta la polemica dello stesso Marx contro un altro dei teorici dell'anarchismo, cioè Max Stirner: questi, nella sua 107
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