Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Argomenti nel 1969 - circa 8,6 12, 8,7 ed li,3 miliardi rispettiva1nente - si arriva all'impressionante cifra cli 29 miliardi di lire. Eppure le premesse erano delle migliori: lo statuto della SOFIS è ancor oggi un valido modello; il capitale era sufficiente ad un'azione di vasta portata e la compagine azionaria tale da consentire una gestione unitaria 13 • L'ESPI è subentrato ai compiti della SOFIS partendo già con il fiato grosso per la pesante situazione aziendale senza l'autonomia e la snellezza. di procedura di una società per azioni, ma immerso nelle pastoie burocratiche sino al collo 14 ; co11una legge istitutiva vaga (al posto di uno statuto notevolmente esauriente quale era quello della SOFIS); vincolato alle esasperanti altalene del governo regionale; acefalo dalla nascita, non avendo mai avuto un direttore generale e solo· per poco un presidente 15 • Pur con questi gravosi i1andicaps l'ente avrebbe potuto certamente far meglio, evitando di git1ngere a.1 uno stato di abnorme a11tieconomicità gestionale, se un eccessivo senso di socialità non fosse prevalso sempre e comunque (tanto da poter essere scambiato per jncompetenza o peggio per facile demagogia) ed imposto all'ente. Nell'ormai famosa memoria dell'ingegner Marcello Rodinò al Presider1te della Regione ed all'assessore all'i11dustria sui problemi e le prospettive dell'ESPI, sono queste le carenze indicate come esiziali al riassestamento dell'Ente: la mancanza di uomini adatti ai posti adatti, l'esuberanza del personale nelle consociate, l'insufficie11za di una adeguata 12 Il bilancio 1967 riporta una perdita di soli 697 n1ilioni di lire, 1na il programma quadriennale citato ne rettifica l'importo (a pag. 6). 13 Al momento della costituzione il capitale era di 4.75 miliardi di lire, sottoscritto per il 68,5% dalla Regione siciliana e per il 10,5% ciascuno dal Banco di Siciiia, dall'IRFIS e dalla Cassa di Risparmio V.E. Successiva1nente il capitale fu aumentato sino a giungere, a fine '66, a 40 miliardi. Nella co1npagine azionaria erano entrati i maggiori gruppi industriali italiani (quali EDISON, MONTECATINI, FIAT). 14 Valga il seguente esempio: un dirigente delle società dichiarava lo scorso anno che oltre 32 miliardi giacevano « da anni inutilizzati da qualche parte »; la loro utilizzazione era bloccata in attesa dell'approvazione, da parte degli uffici regionali, del progran1n1a di investimento approvato durante la gestione commissariale Rodinò, con notevole sforzo e 1nolto coraggio («Il Capitale», marzo 1971). 15 L'art. 18 della legge istitutiva dell'ente dispone che il posto di direttore gene-· rale sia ricoperto a mezzo di concorso pubblico (lo statuto SOFIS prevedeva, invece, che il direttore generale fosse nominato dall'assemblea dei soci, caso forse unico in una società per azioni italiana). Ma il concorso non è stato mai bandito. Quanto all'incarico di presidente, esso è stato affidato per un anno all'onorevole La Loggia; è subentrata poi la gestione commissariale dell'ing. Rodinò, che ha, quanto meno, avuto il inerito di n1ostrare sanza falsi pudori la reale situaziòne ed i problemi dell'ente suggerendone le soluzioni. La gestione comrnissariale e poi, con altri uomini, continuata. · 55 Bibiiotecaginobianco

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