Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Marcello Marin politica commerci'ale e la mancanza di azione coordinata tra le varie aziende del gruppo, l'insufficienza dei 1nezzi :finanziari. Non v'è dubbio che almeno le prime tre trovino origine, in buona misura, nella spinta politicizzazione dell'ente. « Quello dei collaboratori - riferisce la memoria Rodinò - resta il più difficile [problema] da risolvere: quanti saranno disposti a rinunciare all'esercizio del potere politico? Quanti saranno disposti a non farvi ricorso? ». La SOFIS-ESPI costituisce una delle tante occasioni perdute dal Mezzogiorno; un monito per le finanziarie regionali che stanno sorgendo, delle conseguenze d'una eccessiva ingerenza di certa classe politica. La SFIRS - Società Finanziaria Industriale Rinascita Sardegna S.p.A. - fu costituita nel 1966 in attuazione della legge 11.6.1962 relativa al « Piano Straordinario >> per favorire la rinascita economica dell'isola. Al capitale sociale concorrono in 1nisura non superiore al 49'76 i singoli e le società private e, per la maggioranza, enti economici e finanziari ed istituti di credito e di assicurazione che hanno la 11atura di enti pubblici e di diritto pubblico•, nonché la Regione cui spetta, comunque, la nomina della metà dei componenti il consiglio di amministrazione (ed è tra questa metà che deve scegliersi il presidente) 16 • Il suo atto costitutivo le attribuiva, come oggetto sociale, la promozione e l'assistenza, nell'ambito della Regione Sarda, di iniziative conformi al « Piano » appena menzionato; finalità da perseguire sia direttamente che attraverso la partecipazione al cap_itale delle imprese, compiendo tutte le operazioni mobiliari, immobiliari e finanziarie ad esse connesse. Contrariamente a quanto si vedrà per le finanziarie regionali di più recente istituzione, non è prevista la presenza, tra gli organi sociali, del Comitato Tecnico Consultivo; mancano, inoltre, disposizioni relative alla incompatibilità 17 di impiego e di i11carichi. Non compare, nello• statuto della SFIRS, neanche la precisazione della misura n1assima di partecipazione al capitale delle società di cui essa venga a far parte. Comunque, sino al febbraio 1968, l'e11tità di tale percentuale era compresa nel limite medio del 40%. I dirigenti della finanziaria sostennero, però, che ciò costituiva una 16 Gli enti che partecipano al capitale sono attualn1ente, oltre alla Regione Sarda, otto istituti di credito (Credito Industriale Sardo, Banca Con1merciale Italiana, Banco di Sardegna, Banca Nazionale del Lavoro, Istituto Mobiliare Italiano, Banco di Napoli, Banca Nazionale delle Con1unicazioni, Banca Popolare di Sassari) l'EFIM e l'I.S.O.L.A. · (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano). 17 Su questo aspetto e sulle funzioni del comitato tecnico consultivo, si veda, più oltre, quanto riportato sullo statuto della Friulia S.p.A. 56 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==