Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Rosellina Balbi - Alfredo Testi naria attualità di uno scritto, che pure risale a ben venticinque anni or sono; quello che porta ]a firma di Ignazio Silo,ne e del_quale .mette co,nto, mi pare, riportare integralmente alcuni passi. Scriveva Silane nel 1947, all'indomani della terribile esperienza della guerra: « Vi è oggi nel nosro paese un diffuso disorientamento ... Corre un abisso tra i proble1ni veri ed essenziali del benessere e dell'incivilimento e le preoccupazioni quotidiane della maggior parte dei dirigenti della nostra pub,blica opinione. In queste n·ostre penose condizioni, parlare di nuovo agli italiani dell'unità europea equivale a porre un problema essenziale, un problema vero, autentico, fondamentale, distogliere un momento la loro attenzione dall'accanirsi in lotte deleterie per fini astratti o fittizi. E porre di nuovo con estrema energia questo pro,blema equivale anche ad un richiamo, ai sopravvissuti della Resistenza, ai delusi, agli assenti, e rivolgere ad essi e a noi una questione grave, la più grave per la coscienza di un uomo: 'Al punto in cui siarno e considerata la piega cl1e prendono le cose nel nostro p,aese e nei paesi vicini, che uso vogliamo fare della nostra vita'?». Perché « la vera questione non è oggi se i popoli euro-pei ·debbano migliorare la propria sorte mettendosi assieme, oppure se debbano conservare la propria attuale sovranità. La questione è se essi debbano cercare di sopravvivere mettendosi assieme, oppure uno dopo l'altro, o-gnuno a modo suo, sparire. E questo vuol dire che essi perderanno ugualmente la propria sovranità, chi in un modo e chi in un a_ltro; ma non volontariamente, con l'adesione ad una formazione statale superiore e in cui entrerebbero su un piede di uguaglianza, ma decadendo inevitabiln1ente nella condizione umiliante dei protettorati e delle colonie. In molti paesi, come voi sapete, questo è già avvenuto, e l'assoluta sovranità statale, alla quale non si vuole rinunciare, vi è mera apparenza. Nella valutazione dei partiti politici vi saranno dunque molti giudizi da rivedere, appena saranno saggiati alla pietra di paragone di concrete iniziative per l'unità europea ... Le attuali designazioni di ' destra' e di ' sinistra ' appariranno allora etichette arb-itrarie ». E Silane conclude: « Se non faremo l'Europa, la nostra generazione potrà considerarsi fallita ». Venticique anni piìt tardi, non c'è che da dichiararsi d'accordo. ROSELLINA BALBI La nuova legge per la montagna È stata recentemente portata all'attenzione degli organi d~lle varie Regioni italiane, il testo della legge 3 dicembre 1971, n. 1102, che si intitola « Nuove norme per lo sviluppo della montagna » e che prevede particolari adempimenti da parte delle Regioni e degli enti locali in questo settore d'intervento. 42 Bibiiotecaginobianco

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