Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

L'equilibrio asiatico della medaglia. Prima di tutto, le contraddizioni, soprattutto econon1iche, del sistema sovietico non potevano non ripercuotersi sulla Cina. J_/URSS si era impegnata in una gara a fondo, che le impo~ neva di dedicare enormi risorse allo sviluppo dei progra1nmi scientifico-tecnologici e dei programmi di armamento, e che, inevitabilmente, li1nitava la sua possibilità di sostenere, con mezzi adeguati, lo sviluppo economico degli alleati. La Cina, d'altro canto, non poteva ignorare i problemi enormi della sua popolazione crescente, della sua economia arretrata, dei suoi squilibri interni. Ora, l'aiuto che l'URSS le forniva era volto soprattutto al potenziamento dell'apparato n1i.litare e dell'apparato produttivo destinato a sostenerlo (ancora oggi le forze armate cinesi impiegano in larga misura materiali di costruzione sovietica o di progettazione sovietica e costruzione cinese). · D'altra parte, non erano questi i soli motivi di frattura fra le due maggiori potenze del blocco orientale. Sul piano puramente politico, fin dalla fine degli an11i cinquanta - almeno esteriormente, perché, con ogni probabilità, tale processo ebbe inizio primà - cominciarono a manifestarsi i primi screzi tra russi e cinesi per la leadership del mondo comunista. L'URSS, per la sua netta supremazia militare ed industriale, oltre che per il monopolio ideologico che aveva detenuto fin dall'inizio, non poteva, e non intendeva, rinunciare al suo ruolo di guida del comunismo mondiale; la Cina, con centinaia di milioni di abitanti e con una tradizione culturale profondamente diversa da quella russa, non poteva accettare indefinitamente il ruolo di « satellite ». Tuttavia, almeno 11ei primi tempi, il dissidio fra l'URSS e la Cina si manifestò soprattutto nel campo ideologico e nella politica internazionale: al maggior « possibilismo » dell'URSS,. che ormai cominciava a sperimentare gli effetti dell'equilibrio nucleare, si contrappose la linea sempre più rigida della Cina. Le tappe di questo processo di enorme portata possono essere riassunte qui soltanto per sommi capi. Nel 1958, con lo slogan del « grande balzo in avanti » e con l'istituzione delle Comuni popolari; la Cina tentò di dare avvio ad un vasto processo di ristrutturazione e di espansione economica, staccandosi dal modello sovietico - frutto, d'altronde, di un'evoluzione molto diversa - per imboccare una propria strada per la costruzione del comunismo. Era una chiara aff~rmaziorie di indipendenza ideologica, prima ancora che economica. L'interpretazione cinese del marxismo-lenini31 Bibiiotecag inobianco

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