L'equilibrio asiatico travolsero rapidamente le deboli forze opposte loro dai sL1dcoreani e furono sul pt1nto d.i scaraventare a 1nare gli americani, accorsi frettolosamente dal Giappone dopo le risoluzioni dell'O.N.U-. che condannavano la Corea del Nord come « aggressore » ed invitavano i paesi membri dell'Organizzazione ad appoggiare la Corea del Sud. Successivamente, co11una vigorosa controffensiva, le forze del1'0.N.U. (praticamente americane, cui si affiancavano co11tingenti più o meno simbolici di altre nazioni) occuparono buona parte della Corea çlel Nord, ma furono fermate e poi costrette ad una precipitosa ritirata dall'inter,,ento di u11 massiccio corpo di « volontari » cinesi, fino al con.fine originario del 38° parallelo, dove la guerra si stabilizzò fino all'armistizio di Pann1unjon del 1953. Le cause politiche di quella guerra non sono, ancora oggi, molto chiare. Il modo in cui fu scatenata l'offensiva i11iziale dei 11ordcoreani dimostra che l'attacco era stato accuratamente pia11ificato. Le operazioni vennero condotte i11 profondità da forti formazio11i corazzate e meccanizzate; se ne può dedurre che esse erano dirette da « specioJisti » dotati di una competenza e di 11n'esperie11za che i nordcoreani non potevano assolutamente avere. Ma le 1noti,,azioni dell'offensiva restano comunque oscure. Che cosa si aspettava Stalin, spingendo i nordcoreani a compiere la loro mossa? Prevedeva l'intervento americano, con o senza l'avallo delle Nazioni U11ite? Quali fini si riprometteva di conseguire? Voleva sondare le reazioni del1 'avversario, o ,,oleva co11durre « per procura » 11na guerra « sperimentale » 2? O, ancora, jl dittatore sovietico giocò un carta d'azzardo, per vedere se poteva cominciare a corrodere, co11 azioni periferiche, il sistema dell'avversario? La politica sovietica di quel periodo non è facilme11te comprensibile. Il rappresentante r11sso all'O.N.U., Jacob Malik, non partevenivano si può dire « permeate » dall'atmosfera di potenzia1nento che investiva tutto il blocco orientale, le forze sudcoreane venivano costituite nel cliina di smobilitazione morale e materiale che allora pesava sulle forze armate, ed in particolare sull'esercito, degli Stati Uniti: esse costituirono un riflesso, anche peggiorato, del loro modello. Non ci si può stupire, quindi, della inefficienza sudcoreana nelle prime fasi della guerra, soprattutto se si considera che, allora, anche le forze a1nericane di stanza in Giappone non brillavano per la loro efficienza. 2 Parecchi conflitti, anche nel passato recente, hanno avuto ed hanno, al di là delle forn1ule con cui vengono giustificati, un carattere in tutto o in parte sperimentale. Nella guerra di Spagna, ad esempio, sia i tedeschi che i russi fecero le loro prove: i primi sperilnentarano in embrione, in condizioni belliche effettive, le tattiche delle loro unità corazzate e dell'appoggio aereo; i secondi trassero molti insegnamenti per lo sviluppo dei loro materiali corazzati. Non si può escludere, perciò, che anche la guerra. di Corea, come altre guerre, abbia avuto, tra i suoi fini, quello « sperin1entale ». 23 Bibiiotecaginobianco •
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