Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Francesco Compagna fossero nel periodo studiato da ..t\liberti. Condizioni necessarie, e tuttavia non sufficienti. D'altra parte, se è vero ·che l'industria chiama l'in .. dustria, risulta dalle pagine scritte da Petrilli che oggi le industrie capaci di cl1iamare a Napoli e nella sL1a regione altre industrie sono più numerose di quanto non lo fossero ieri. E se questo loro richiamo, che è già una condizione favorevole per una più soddisfacente industrializzazione, potesse acco1npagnarsi a quello di un adeguato complesso di centri della ricerca scientifica, io credo che noi potremmo contare su un'altra forte condizione favorevole all'ulteriore industrializzazione di Napoli e d·ella sua regione. Anche q11esta, però, di per sé non è· sufficiente. Perché, se io dovessi dire qual'è la condizione delle condizioni perché si possa avere nel prossimo futuro un'industrializzazione più soddisface11te di quanto noì1 risulti quella del prossimo e meno prossimo passato, di cui sì parla in questo decimo volume della Storia di Napoli, direi che noi dobbiarno ravvisarla ancora e sempre nell'iniziativa imprenditoriale: 11ella privata iniziativa imprenditoriale, anzitutto; Petrilli ha ragione. C'è stato un rilevante impegno nel Napoletano dell'imprenditore pub-- blico; tanto più rilevante in quanto, a partire dagli anni 50, le iniziative dell'IRI nel Napoletano sono state rigorosamente coordinate, programmate, in modo che la loro strt1tturale plurisettorialità, scrive Petrilli, potesse efficacemente valere ai fini di un disegno di sviluppo globale dell'area napoletana. l\lla se qt1esto è vero, è anche vero - e Petrilli fa bene a ricordarlo - che sarebbe un proposito assurdo quello di chi va .. lesse fare di Napoli la capitale di Lln reg110 del Sud a prevalente economia pubblica, contrapposto al resto d'Italia, dove l'iniziativa privata ha ordito quello che i managers chiamano il vero tessuto connettivo dell'industrializzazione. Forse, ora che l'imprenditore pubblico ha fatto la sua parte per quanto riguarda la grande industria e le grandi infrastrutture, noi siamo pit1 vicini di quanto non crediamo alla soglia oltre la q11ale si determinerà finalmente a Napoli una situazione di convenienza relativa degli investimenti industriali, comparabile a quella che si riscontra nelle aree di più densa e più antica industrializzazione del nostro paese. Ma potren1mo 110n varcarla, qt1ella soglia; potre1nmo, anzi, allontanarcene, regredendo, se non dovessimo riuscire a ridare slancio ad una crescita eco11omica che negli anni 50 e negli anni 60 è stata assai più rapida e i11tensa di quanto mai lo fosse stata 11ei precedenti decenni di storia unitaria del nostro paese, ma che negli ultimi quattro anni è stata compromessa. Qui mi fermo, perché la passione dell'uomo di parte politica potrebbe prendermi la mano; e so bene che no11 è questa la sede di 126 Bibliotecaginobianco

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