Pietro J ozzelli Certo, esiste una possibilità che il disimpegno asiatico degli Stati Uniti e l'intesa tra Washington e Pechi110 si· risolvano in un diverso ed accresciuto ruolo degli americani nello scacchiere medio-orientale. Ma non è affatto detto che questo maggiore interesse si spinga sino alla definizione di una vera e propria « dottrina », in altri termini, di un disegno politico a lungo raggio. Più verosimile, invece, l'altra ipotesi; e cioè che gli Stati Uniti si limitino ad approfondire la posizione di « maggiore interesse » che vanno sviluppando da qualche mese e che risponde appunto, a una visione strategica della loro presenza nel Mediterraneo . . Chi, in realtà, ha t1na prevalente esigenza a definire in un quadro politico l'atteggiamento verso questa regione è l'Europa occidentale. Abbiamo ricordato come l'approvvigionamento energetico dei paesi europei dipenderà, per molti anni ancora, dal petrolio maghrebino e medioorientale; la Comunità rappresenta, per alcuni di questi paesi, il principale partner commerciale; sono molti gli Stati africani, soprattutto quelli del Maghreb, che mostrano interesse allo sviluppo di relazioni economico-11oliticl1e con l'Europa piuttosto che con le due maggiori potenze. A tutto questo fa riscontro, invece, un vuoto politico e, di conseguenza, militare: la difesa di quest'area. di centrale importanza per la crescita economica dell'Europa è affidata in pratica alla Sesta Flotta americana; le crisi ricorrenti tra arabi e israeliani, o all'interno del mondo arabo, si sviluppano al di fuori di un qualunque tentativo di mediazione, o comunque al di fuori di ogni coerente disegno politico degli europei; per di più, nell'ambito della ste_ssa Co,munità, rimangono vive le st1ggestioni per iniziative isolate, per accordi bilaterali, spesso raggiunti in posizioni concorrenziali con altri paesi della CEE. D'altra parte, è sulla piattaforma di una politica per il Mediterraneo che si saldano due esigenze a cui è rimesso in larga misura il proseguimento stesso dell'unificazione: da u11 lato, corresponsabilizzare ad una politica unitaria verso zone di tradizionale influenza europea anche i paesi del Nord; dall'altro evitare che il richiamo mediterraneo agisca in senso centrifugo nei confronti dei paesi che fanno parte geograficamente dell'Europa meridionale. Ed è su questa stessa piattaforma, inevitabilmente, che si trova anche l'altra esigenza, quella espressa dalle componenti democraticl1e dell'Europa, che avvertono la difficoltà di accordi con i regimi fascisti presenti 11el Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia: accordi 11ecessari ad una strategia senza base politica, più esposta a pressioni e ricatti nazionali, ma cl1e possono certamente essere ridimensionati nel quad-ro di una visione più ampia, di cui l'aspetto strategico sia solo un momento operativo. PIETRO JOZZELLI 108 Bibliotecaginobianco
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