Sudtirol: provincia auto110111a o Regione? (v. A. BENEDIKTER, Che cosa pensano i Sudtirolesi, in « Il Mulino», n. 108, ott. 1961). Per concludere, contentiamoci per ora di quello che si e fatto e che resta ancora da fare, con la speranza che sia fatto piu pr sto e n1 - glio di quanto non sia stato fatto fino ad oggi. I te111pi incalzano: l'indt1strializzazione, seppur con violenti contrasti e sussulti, avanza ( i v cla, per esempio, il caso dell'installazione della ditta germanica della go1nma Continental nella valle dell'Isarco, risolta alla men peggio, e poi non completamente, con una mediazione Magnago); l'accordo eco11omico con1merciale tra Nord e Siidtirol ( « accordino ») inerita di e ere ampliato e potenziato; il nodo dei problemi politici ed autonon1istici ancora in sospeso deve essere rapidamente sciolto; la costituzio11e di una Univ rsità (europea?) a Bolzano che tenga conto delle caratteristich ct1lturali ed etniche della provincia, e le rispetti, è ormai improcra tinabile; i decida una volta per tutte se i consigli provinciali di Bolzano di Innsbruck possono o meno riunirsi insien1e qualche volta all'anno p r consultarsi su problemi comt1ni, come già una volta e tato t ntato au pice la SVP, ma trovando consenso anche tra altri partiti italiani, opJJUr questi incontri debbano avvenire solo a livello di partito e quindi fuori di qualsiasi controllo dell'opinione pubblica o a liv Ilo di orga11i t cnici come le Camere di Commercio. È tempo ormai cl1e i nuovi equilibri raggiunti tanto fati o amcntc con il « pacchetto » vengano con so I id a ti, e che in un li 111 a cl i cl i s t ns ion e e fattiva collaborazione, al di fuori di improbabili e in1proponibili separatismi, un popolo mistilingue, erede di antiche tradizioni culturali, dia avvio ad un equilibrato progresso eco11omico e so ial della rp1-opria terra, che non ha nulla da invidiare per natura, rie hezza d ingegno ad altre regioni. « E ci pare che la parola di domani, in Alto Adige - scrivevamo su « Il Mulino » nel settembre 1966 - d bba e sere quella dell'integrazione libera e volontaria dei gruppi, per costituire co] tempo una autentica comunità, varia, mistilingue, differenziata, 111a non disintegrata come oggi ancora è ». GIAMPAOLO Z CCl-fINT 103 Bibliotecaginobianco
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