Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. I I Giornale a· piit · voci della prima guerra mondiale, le aspirazioni a mutamenti sociali, l'esempio della rivoluzione russa, ecc.), era naturale che i lavoratori si rivolgessero , verso quella parte politica, cioè verso il Partito- Socialista, che propugnava Ùppunto una pro.fonda trasfor1nazione sociale. Anche se i successi sindacali furono nun1erosi e notevoli, essi venivano trascurati, poiché altri erano i fìni dei lavoratori. « Si può rite11ere - scrive Daniel Horowitz - che le conquiste sindacali sarebbero state sufficienti solo se vi fosse stata una politica socialista che accettasse il ruolo di garante po-litico contro la reazione partecipando al governo e portando avanti, attraverso gli strumenti parlamentari, le riforme sociali necessarie». Furono, pertanto, quasi vani i tentativi della C_Gydi orientare la propria attività in senso trade-unionìsta (sicurezza so- '}%~~ e legislazione del lavoro, rivendicazioni salariali e contratti collettivi), ~ di conquistare la propria indi·pendenza dai partiti. « In breve, - scrive ancora Horowitz - mentre i sin·dacati cercavano animosamente di raggiungere un'in·dipen-denza dal dominio ,dei partiti p·olitici, riuscendo generalmente a n1antenere una direzione ed un ap-parato organizzativo in·dipen·dente, essi fallirono nel fare evolvere l'orientamento del movimento sindacale verso la problematica delle relazioni industriali». Poi, Ho·ro-witz si sofferma brevemente stil periodo fascista, in cui ebbe fine og11i libera attività dei sindacati. E-d è appunto a questo periodo che .egli fa rìsalire la conquista della CGL da parte dei comunisti. Costoro, pur sapendo cl1e qualsiasi attività sindacale clandestina era im.possibile, in una riunione segreta tenuta a Milano nel feb·braio del 1927 dichiararono non sciolta la CGL e accu-sarono di diserzione i gruppi diri,genti che ·avevano, proceduto al suo scioglimento. « ·L'ipoteca - avverte Horowitz - doveva essere riscossa dopo. la caduta del fascismo». Questa preoccupazione di fondo non ha certo favorito un esame obiéttivo delle condizioni generali i11 cui hanno operato i sin,dacati negli anni recenti, così co1ne an1pio ed obiettivo è stato l'esame di tutto il periodo precedente al fascismo. Senza dubbio, per un certo periodo. il co1 ntrollo, del PCI su.Ila CGIL ha caratterizzato la politica di questo sindacato in maniera decisamente ideologica, mentre gli altri due sindacati, la CISL e la UIL, hanno agito· da contrappeso nel movimento operaio per impedire uno sb~)cco rivoluzionario,. Ma l'attribuire, come fa Horowitz, ogni iniziativa sindacale della CGIL alla volontà politica dei comunisti, senza rilevare il continuo, anche se lento, distacco del sindacato dal partito, significa non aver valutato· sufficientemente la forza di attrazione esercitata dalla politica della CIS-L sulla CGIL, e rioil aver colto pienamente la novità ·di un sistema po-litico· ed econo1nico che si andava stabilizzan,do su una base di .democrazia ·e di economia di mercato, e . che quindi avrebbe necessariamente determinato una nùova e autonoma p·olitica sindacale. Il credere la CGIL perennemente ·« cinghia di trasmissione» del PCI, porta lo scrittore a non ammettere la nuova realtà della politica -del sindacato (mentre la CIS.L ne ·dà atto pubblicamente) perché « la realtà nuova nella sua sostanza era un tentativo della ·cGIL ·di accrescere in maniera più realistica il suo seguito popolare, ,di com-piere progressi verso i suoi obiet- ·65 Bibiiotecaginobianeo

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