Giornale a più. voci ,di una riflessione « centrata sulla realtà»; presentando se stesso come un uomo, giovane, dinamico, preciso, efficiente, dotato di un temperamento fondamentalmente « non ideologico» (conflitti di classe, socialismo, capitalismo? Roba di alvri tempi; '"quella che ci vuole è la soluzione tecnica per i problemi della società industriale), Giscard mira a colpire l'immaginazione di coloro la cui collocazione. nei vecchi p·artiti è soltanto parziale proprio a causa della relativa lentezza con cui i vecchi partiti riescono a rinnovare il linguaggio, gli schemi politici e soprattutto i metodi di gestione tradizionali. Apparentemente i risultati gli danno ragione. La maggior parte della grande stampa di informazione - sensibile ai tentativi di rinnovamento dello stile politico - lo segue con simpatia; i suoi interventi alla televis.io-ne hanno grande successo; i sondaggi di opinione dimostrano che la sua popolarità è in aumento. Cosa questo significhi sul piano della dislocazione delle forze politiche ~ n·ella Francia di oggi, è ancora un mistero. Si sta forse creando- una grossa corrente di opinione favorevole a Giscard d'Estain,g? È presto p-er dirlo e le riserve a questo proposito sono più che lecite. Perché, malgrado l'estrema disinvoltura e la novd.tà del linguag.gio, malgrado egli rifiuti decisamente l'etichetta di conservatore e ami definirsi piuttosto un « co,nservatore-progressista »; anche se afferma con convinzione cl1e non è il capitalismo « trionfante» quello che lo interessa, ma un capitalismo riveduto e corretto, che comporti la proprietà privata « di un certo numero di strumenti di produzione », resta il fatto che i ceti ai quali Giscard si rivolge, quelli sui quali fa presa, sono abbastanza ristretti. Sono esponenti delle professioni lib·erali, gli elementi più giovani e dinamici del mondo imprenditoriale (les jeunes patrons), i quadri superiori delle amministrazioni pubbliche e i managers new lo·ok delle grandi società private, gli studenti delle Facoltà di Diritto e di Scienze Politiche che aspirano ad entrare all'ENA - e per i quali Giscard è un « modello » - e sognano magari di fare la « rivoluzione tecnocratica». È gente che conta nella società francese di oggi (una società che si vuole sempre più moderna); ma per vincere le elezioni presidenziali del 1972 ci vuole dell_'altro, ci vuole il concorso - la simpatia e la fiducia - di quelle che con linguaggio forse un po' anJiquato si continuano a chiamare « le masse popolari». Ci vuole, in altri termini, la metà più uno degli el,ettori; e questo per Giscard_ d'Estaing è un I tragua·rdo ancora lontano. MASSIMO GALLUPPI '\ Il sindacato in Italia La maggior parte degli scritti sul sindacalismo italiano è dovuta agli stessi dirigenti .del1 le organizzazio,ni sinda_cali. Per questa ragione, le opere finora p,ub·blicate trattano il p·rob·lema da un punto di vista molto angusto e particolare: gli autori si preoccupano essenzialmente di difendere le tesi 63 Bibliotecaginobianco
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