Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. Giornale a più voci Forse, l'on. Piccoli, anche in co-nsiderazio11e delle modificazioni che si prevedono nel vertice della DC dopo le elezio11i politiche, non è rimasto del tutto indifferente alle pressioni della sinistra democristiana. Per questo nel suo recente intervento alla Camera ha volutamente accennato alla posizione di Ingrao ed ha parlato del « blocco laico» come della «carta più reazionaria che possa essere inventata, reinventata e immaginata per questo povero paese ». Ma allora? Anche Piccoli caldeggia il blocco clerico-comunista come alternativa ad un blocco clerico-moderato? Questo è il punto. Il vice-segretario della DC 11ega recisamente di essere su tali posizioni. Egli dice « no » al blocco clerico-co-munista, ma appare incerto sulla definizione di una strategia d.c. per lo svi~uppo della democrazia italiana. Parla di queste cose con molta sincerità, e con molta passione, ma non riesce ancora ad essere convincente. Guarda alla storia, ma, negando la funzione di un blocco laico, trascura un fatto decisivo e cioè che la storia italiana è stata nell'ultimo secolo domi- • nata da due esperienze: la cultura crociana che, partendo da Vico e passando attraverso De Sanctis e Labriola, ha influenzato tutta la sinistra laica italiana, da Gobetti a Gramsci, a Togliatti, ad Amendola, a La Malfa; la presenza della Chiesa, una Chiesa sempre pronta al compromesso con le· forze più retrive per assicurare le sue posizioni di potere 11el paese. I cattolici italiani non hanno ancora fatto i conti con Croce. Forse, quali che siano le intenzioni de]l'on. Piccoli, essi intendono ·continuare su questa strada: una strada che porta alla « Repubblica conciliare». Le tentazioni non mancano: « la prossima legislatura - ha scritto recentemente Ignazio Silane in una lettera al « Corriere della Sera » - dovrà affrontare tra l'altro la revisione del concordato, già ammessa pubblicamente dal governo Moro, e la legge sul divorzio, ed è prevedibile cl1e il PCI incoraggerà, almeno in un primo tempo, le proposte più radicali, pronto a denunciare ogni parvenza di cedimento dei socialisti. Ma cosa accadrà se l'approvazione delle clausole più lesive degli interessi della Chiesa (nel senso già detto) dovesse dipendere dal voto dei deputati e senatori comunisti? Si riprodurrà una situazione analoga a quella che portò la Costituente a votare il famoso articolo 7 che inserì nella nostra Costituzione il patto del Laterano e il concordato; è però im·probabile che il negozio si concluda per la Chiesa a buon mercato come quella volta. Sarà una scommessa difficile (non però nel senso pascaliano del termine)». FELICE LA ROCCA Il neocentrismo di Giscard d' Estaing Ai francesi piace perché ha una b·ella_faccia ·telegenica· e intelligente. Ii « Daily Mail» lo ha definito l'uomo politico· d'oltre- Manica più interessante del 1 1967. In Italia, dove fino a qualche anno fa era praticamente sconosciuto, comincia ad essere considerato fra le vedettes della Quinta Repubblica, ed il suo 59

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