Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. . I GIORNALE A PIU' VOCI Le difficili scelte dell'on. Piccoli Nel tardo pomeriggio di mercoledì 31 gennaio l'on. Flaminio Piccoli si avviava verso la sede del gruppo d.c. della Camera. Ad interrom,pere il corso dei suoi pensieri intervenne inaspettatamente l'on. Sarti. Parlava concitatamente. « Non possiamo ignorare - diceva in sostanza - una situazione che viene asst1mendo aspetti catastrofici. La questione del SIFAR rischia -di travolgere la DC e con la DC tutta la classe politica. La magistratura, do.po il non dimenticato caso Trabucchi, è impegnata ora contro l'ex sindaco P·etrucci. Nelle t1niversità l'agitazione degli studenti assume forme di radicale contestazione del sistema. Anche la situazione internazionale precipita. Le notizie da Hanoi dicono che i vietcong dilagano. Tutto questo alla vigilia delle elezioni! ». Il vice-segretario della DC ascoltò con molta attenzione questo discorso. Disse qt1alcosa a conferma delle preoccupazioni dell'on. Sarti. Poi, dopo una breve sosta nella sede del gruppo d.c., tornò a casa. Ascoltò la ra~io ed ebbe la conferma dell'estendersi dell'offensiva vietcong. Il giorno dopo, assente Zaccagnini, avrebbe dovuto parlare alla Camera. Per questo alle sei del mattino era già. al suo tavolo da lavoro. Non era facile imbastire un discorso convincente sulla questione del SIFAR. Lo stesso Presidente del Consiglio si troverà in difficoltà su questo terreno. La sua irritazione per la documep.tata esposizione dell'on. Anderlini, le sue reazioni alle denunce delI'op·posizioÌle, la sua replica agli interpellanti mostreranno una cosa sola: la decisa volontà di chiudere ad ogni costo un caso che può marginalmente coinvolgere questo o quell'uomo politico, ma che riguarda principalmente la condotta dell'ex Presidente Segni e di una parte del grup-po dirigente democristiano nelle difficili giornate del luglio 1964. Ma Piccoli pensava ad altro: convincere il Parlamento a guardare oltre l'episodio. Le prime cartelle servono solo a introdurre un discorso che nella parte centrale assumeva la forma di un appello a tutta la classe politica, comunisti compresi, per una valutazione « responsabile » del momento e dei riscl1i in esso impliciti. « Credo - scriveva Piccoli - che sareb·be un grave errore delle forze politiche, di tutte le forze politiche, dimenticare che il nostro popolo è cresciuto e che la crescita è diventata sempre maggiore capacità di giudizio e quindi - se lo sappiamo volere - di appoggio leale e convinto dello Stato democratico, essendo questo appoggio la vera arma di sicurezza della libertà, · ma - se non lo sappiamo volere - divenendo esso riflesso, rifiuto, rigetto, distacco dalle forze vive del paese. Non si illuda, onorevole Amendola, sulla forza, sulla convinzione,· sulla lealtà, sull'emozione dei suoi interventi: il distacco riguarda anche voi che dopo 20· anni di lotta politica siete qui a cavalcare la nuova tigre propri.o come molti anni fa la vicenda Montesi ed 55 Bibli.otecagi"nobianco

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