Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

Note della Redazione Stato alla insicurezza della lib_ertà. La libertçi degli uomini politici di praticare le « consuetudini sessuali» che preferiscono, di intrecciare « relazion,i extraconiugali», di mantenere « figli illegittimi » : senza · che tutto questo ed altro figuri in un fascicolo dei servizi segreti? Certo, anche questa libertà. Perché poi lo sappiamo benissinto che, un,a volta violata l'intimità della vita privata di chi partecipa alla vita pubblica, nella migliore delle ipotesi le notizie schedate dagli agenti segreti diventano oggetti di mercato con -le redazioni della stampa gialla e nella peggiore delle ipotesi formano i dossiers che possono sempre, in circostanze normali o in circostanze eccezionali, essere utilizzati a fini di ricatto politico; magari quando fosse venuta l'ora dei colonnelli, ma anche per farla venire, qitest'ora,. o semplicemente per propiziare un ritorno ai tempi di Tambroni al Viminale o al clima di Segni al Qui rin ale. Comunque sia, la sicurezza della libertà - sicurezza sempre relativa, e tale da dover destare le più gelose preoccupazioni ed attenzioni - impo-ne di fare a meno volentieri di certe attività dei servizi segreti: quelle attività mediante le quali si dice di voler garantire la sicurezza dello Stato, ma in realtà si attenta alla natura stessa dello Stato liberale e democratico, o qitanto meno si lascia che lo Stato liberale e democratico degeneri in Stato di polizia. Lo Stato è certamente più sicuro se le polizie, segrete e non, sono addestrate a lottare contro le mafie e le camorre, invece di essere addestrate a spiare la vita privata degli uomini politici; e se ·proprio si vuole violare una certa sfera di intimità degli uomini politici, si accertino non le ,loro « relazioni extraconiugali», ma le relazioni che taluni di essi hanno con la mafia. Per concludere, vorremmo comunque fare appello al senso di responsabilità dei nostri colleghi giornalisti: non transigano su questioni del genere; rifiutino sdegnosamente di avallare un certo modo d'intendere la sicurezza dello Stato; mettano essi sotto controllo - e possbno farlo, ed è loro dovere farlo - i Sifar di tutti i paesi e di tutti i tempi: è in gioco anche, e non è poco, la lib·ertà di stampa. Dalla consultazione alla contrattazione È ancora presto per dire a quali risultati potrà approdare il sistema di consultazioni tra pubbliche autorità e grandi imprese private, avviato con la cosiddetta « contrattazione programmata», nel corso delle gremite riunioni tenute al Ministero del Bilancio sul finire di febbraio. Siamo, infatti, ancora ad una presentazione, sia pur ufficiale, dopo quelle ufficiose dello scorso autunno, della nuova procedura, piuttosto che alla sua concreta appl'icazione. Di quest'ultima si potrà dire, forse, soltanto nei prossimi mesi, quando gli sqambi d'informazioni tra imprese private e pubblica· ·amministrazione, oggi solo promessi dal.l'una e dall'altra parte, saranno effettivamente avvenuti, e si potrà pas$are alla « co1 ntrattçizione » vera e prç,pria. Lo scopo da 48 Bibliotecaginobianco

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