Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

I I Note della Redazione raggiungere è ben noto: indirizzare gl'investimenti industriali privati verso adatte località del Mezzo·giorno, mediante un'accorta manovra della politica -delle infrastrutture, -del credito, degl'incentivi fiscali e delle . altre leye di cui lo Stato dispone. La novità consisterebbe nel tentativo di promuovere la l~- calizzazione si1nultanea di impian,ti industriali tra loro complementari in zone adeguatamente attrezzate dai pubblici poteri, di passare eia.è dalle iniziative disperse e non coordinate degli anni passati a « blocchi .d~investimento >>,. o·pportunamente sincronizzati con gl'interventi nel campo delle infrastrutture. Sotto il profilo· teorico~ l'idea no·n è nuova, avendo ricevuto il suo lancio quasi ·venticinque anni fa in un articolo· di Rosenstein ·Rodan, apparso su « The Ec9nomic Journal », rimasto poi giustamente celebre. Dal- punto di vista pratico, si tratta· invece di una novità addirittur.a · ardita,·_stando alle prestazioni che gli organi dell'intervento straordinario e ordinario·· sono·. riusciti a fornire nel Mezzogiorno, nel corso· di diciassette anni. ·Il livello d'informazione ·sulle disponibilità idriche, sulle fonti energetiche,. sull'offerta di lavoro, in particolare specializzato, sulla dotazione di scuole,· sulla situazione delle. strade, sullo stesso grado di propensione industriale delle diverse località del Mezzogiorno suscettibili di sviluppo, è assolutamente insufficiente,. e non si vede come si possa colmare. la lacuna in. pochi mesi. L'incapacità degli organi dell'intervento straord.inario, e in· particolare dei Consorzi industriali, di far fronte ai complessi problemi di attrezzatura degli agglomerati industriali in tempi brevi e in modo efficiente è ormai' ·riconosciuta anche negli ambienti ufficiali. La mancanza di sincronismo tra la· politica degl'incentivi creditizi e la politica delle infrastrutture specifiche ·a sostegno delle. attività industriali è provata dall'assurda situazione per la quale, in alcuni .casi, i Comuni compresi nelle aree di sviluppo industriale rivelano una capacità di attrazione nei confronti delle nuove iniziative inferiore. a quella dei Comuni esterni a tali aree. Se, come ha osservato il ministro Colombo, ìl governo dovrà esercitare la sua infiuenza, coordinando i tempi di realizzazione 4elle· infrastrutture con quelli di creazione degli impianti e assicurando le fonti dl ·finanziamento delle iniziative, sarà bene prima chiedersi per quali motivi tale coordinamento no,n sia riuscito in nessuno dei vari « tempi » in cui ottimisticamente si divide la politica meridionalista dal dopoguerra ad oggi. La nascita di un complesso di iniziative ind·ustriali co.Zlegate non è affare da poco; e così non è facile creare un sistema di attrezzature e di servizi idoneo a stim(?larne. la for1nazione e ad assicurarne la vitalità. Le difficoltà incontrate nella realizzazione del « polo » pugliese, per il quale pure si disponeva di uno studio p~eliminare di prim'ordine, come quello ·dell'Italconsult, dovrebbero 1 bastar.e a mostr_are con quale disagio l'intervento straordinario nuoti in queste apq·ue. . Il ceto imprenditoriale italiano è tradizionalm_ente .diffidente nei c.011fronti della amministrazione pubblica; e quest'ultima è tradizionalmente·. inefficiente: la soluzione della questione meridionale è intralciata anche dal peso di queste due ·tradizionL Maggiori contatti, pi,ù frequenti scambi d'informazioni, eventuali iniziative concordate in comune, f!,issipando l'atmosfera nega49 Bibiicitecaginobianeo

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