Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

Salvatore Vinci razioni: 1) l'aumento- del reddito, nazionale di cui si è detto all'inizio ha avuto un effetto favo-revole sull'occupazio11e, nel senso che non sol• tanto sono passati ad orario completo una parte di lavoratori in precedenza occupati ad orario ridotto, ma è diminuito anche il nt1mero di lavoratori disoccupati; 2) il buon andamento generale dell'occupazione (o, se vo,gliamo, la ripresa) è testimoniato, oltre che dall'aumentato livello di occupazione, anche dal fatto che, dopo anni di continua riduzione della forza-lavoro, sia in termini assoluti che in termini relativi, nel 1967 si è avuto un aumento di forza-lavoro in termini assoluti e una stazionarietà in termini relativi. A tale proposito, è pure confortante il fatto che la forza-lavoro femminile, che aveva subìto le maggiori riduzio-ni nel periodo della recessione, è rimasta inalterata in termini assoluti ed è scesa solo lievemente in termini relativi; 3) si è ancora una volta ridotto il numero di lavoratori occupati nell'agricoltura, e i lavoratori che: hanno abbandonato tale settore sono stati riassorbiti dagli altri settori produttivi, industria e servizi; 4) l'incremento di occupazione l1a riguardato in maggior misura le industrie manifatturiere e il commercio, mentre negli altri settori non si sono avute grandi modifiche; in particolare, nell'industria delle costruzioni si è avuto per la prima volta dopo due anni un aumento dell'occupazione; e se i livelli di occu- _ pazione no-n raggiungono ancora le cifre che avevano carat_terizzato questo settore nel passato, si può essere soddisfatti che si sia verificato un cambiamento di direzione, invertendo la preoccupante tendenza alla riduzione, che durava dal 1964. F'roblemi strutturali dell'occupazione. Dalle precedenti co11siderazioni si può desumere che, per quanto riguarda l'occupazione, il 1967 ha segnato il punto di svolta della fase ciclica e che il sistema economico italiano sembra avviato nuovamente verso una situazione_ di piena occupazione del fattore lavoro-. A meno di bruschi cambiamenti, è possibile prevedere che prima o poi il sistema economico ritornerà, per qua11to riguarda -il 1nercato del lavoro, ad una situazio11e simile a quella del 1962-63; in tale periodo, infatti, come si ricorderà, si parlò di una situazione di quasi piena occupazione in Italia, ed anzi per alc11ni tipi di lavoro si risco-ntrò una certa sèarsità di lavoratori (tale scarsità riguardava per lo più gli operai qualificati). Intorno al 1962 furono p,ure avanzate alcune obiezioni sul modo con cui si era perve11uti alla piena occupazione, ed in particolare fu osservato che la distribuzione dei lavoratori tra i vari tipi di occupazione non era la più idonea ad assicurare la massima efficienza pro42 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==