Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

I L'occupazione nel 1967 6.289.000 del 1966) e si è avuto un calo insignificante in termini percentuali. Il fatto che la tendenza alla· caduta della quota di popolazione iscritta nella forza di lavo,ro si sia notevolmente accelerata a partire ci.all'ultimo anno di prosperità, ed abbia subìto invece una battuta d'arresto in un anno di buoni risultati economici, costituisce a nostro parere ùna co-nferma del fatto che, a determinare la riduzione accelerata osservata dopo il 1962, non sia stata solta11to la te11denza di fo;ndo di cui si è detto prima, ma che abbia influito •pure lo stato di recessione in cui _ è venuta a trovarsi per qualcl1e tempo l'eco11omia italiana; nel senso che gli individui non aventi un lavoro- (o perché l'avevano perduto, o perché si presentava110 per la prima volta in cerca di occupazione), date le difficoltà che incontravan.o nella ricerca di un'occupazione, finivano, prima o poi per rinunciare ai loro tentativi, cancellandosi dalla consistenza della forza-lavoro. Altro as·petto rilevante dell'occupazione è il numero totale di occupati e la loro ripartizione tra i singoli rami di attività economica. Per quanto riguarda il numero totale di occupati, occorre rilevare che esso è cresciuto di 200.000 unità e che si è anche ridotto· di circà 500.000 unità il numero dei sottoccupati. Si può concludere perciò che si è avuto un miglioramento, e non soltanto per quanto riguarda il numero- totale, ma anche perché è aumentato il numero dei lavoratori occupati ad orario completo. Tali considerazio-ni positive vanno infine completate facendo osservare il ridotto numero dei disoccupati. I disoccupati, infatti, sono diminuiti non soltanto in senso assoluto (689.000 nel 1967 contro 774.000 nel 1966), ma anche in termini percentuali; e cioè, m.entre nel 1966 essi costituivano il 4% della forza-lavoro, nel 1967 tale percentuale è scesa al 3,6%. Passando alla distribuzione degli o-ccupati tra i vari rami di attività economica, si deve dire che l'incremento di occupazione si è ripartito in parti pressoché uguali tra il settore industriale e il settore dei servizi. Questi due settori hanno provveduto ad assorbire anche quei lavoratori che hanno abbandonato l'agricoltura. In agricoltura, infatti, pur essendo diminuito il nu1nero· degli occupati, no·n si è avuto aumento dei disoccupati. Riguardo infine alla struttura dell'occupazione all'iriterno dell'industria e dei servizi, l'aumento di occupazione l1a riguardato quasi esclusivamente l'industria manifatturiera, il commercio e quelli che nella tabella sono indicati come « altri -rami produttivi », tra i quali figura anche la Pubblica Amministrazione. A questo punto, per conc.ludere ·il discorso sull'andamento· dell'occu·pazione nel 1967, ricapitolando si possono fare le seguenti conside• .. Bibliotecaginobianço

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