Salvatore Vinci tabella che pubblichiamo sono ·riportati i dati relativi al 1967 e al 1966, al fine di poter effettuare un ·significativo confro-nto tra i due anni (vedi tabella). _ La prima cosa che vogliamo far rilevare è che nel 1967 il rapporto tra la forza-lavoro ed il totale della popolazio11e è rimasto uguale a quello, del 1966. A partire dal 1959 (ci serviamo di tale anno come punto di partenza perché è da quella data che sono disponibili le rilevazio11i trimestrali della forza-lavoro) c'è stata una tendenza continua alla riduzione della quota di popolazio-ne iscritta 11ella forza-lavoro. Tale tendenza, negli anni immediatan1ente successivi al 1959 era stata spiegata facen.do riferimento alle mutate norme legislative in tema di scuola d'obbligo, e con il fatto eh~, via via che il paese proseguiva sulla strada dello sviluppo eco·nomico e del benessere, t1n nl1mero- sempre più ristretto di giovani veniva avviato presto a.I lavoro (cioè aumentava il i1umero di giovani che proseguiva gli studi oltre quelli obbligatori, per cui si rimandava la loro entrata nella forza di lavoro). Do·po il 1962 la tendenza di cui. parliamo aveva subìto una notevole accelerazione, per cui cominciò a farsi strada l'idea che le cause esposte in precedenza non erano sufficienti a spiegare la caduta continua e sensibile del rapporto tra la forza-lavoro e la popolazi~ne; e si ritenne necessario preJ:?.- dere in considerazione anche il fatto che, essendo stato il 1962 l'ultimo anno, pro,spero- ,per l'economia italiana, la situazione del mercato del lavoro si era andata deteriorando con il passare del tempo, per cui non soltanto i giovani no11 trovavano facilmente lavoro, ma aume11tava in alcuni settori il nun1ero dei disoccupati, i quali poi non riuscivano a trovare lavoro altrove. 11 fatto che fosse diventato· difficile trovare lavoro poteva avere l'effetto di scoraggiare la ricerca di una occupazione, per cui prima o poi individui che potenzialmente facevano parte della forza-lavoro finivano per non risultare iscritti fra i componenti della forza-lavoro stessa. Lo co-nferma il fatto che, mentre nei quattro anni 1959-62, il rapporto tra la forza-lavoro e la popolazione era sceso da 43,8 % a 41,6 %, 11el quadriennio 1963-66 tale rapporto tocca il 37,8%. Se si esamina separatamente quello che è avvenuto per l'occupa~ zione maschile e femminile, si osserva inoltre cl1e nel periodo· successivo al J962, a perdere il posto di lavoro erano soprattutto le donne (man mano che diventava più difficile trovare lavoro, queste desiste- . vano dai loro- tentativi, finendo prima o poi per uscire dalla forza-lavoro) e che la forza-lavoro femminile era andata decrescendo sia in termini assoluti che in termini percentuali; nel 1967, invece, il numero di donne lavoratrici è rimasto costante in termini assoluti (6.287.000 co-ntro 40 Bibliotecaginobianco
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