Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. Due anni e p.ochi · mesi vere in particolare quattro aspetti del problema che finora - quasi inevitabilmente - sono rimasti affidati, per così dire, al caso anziché ad u.n' programma concretamente finalizzato: 1) il reclutamento degli allievi; 2) il collegamento con le industrie che dovranno far uso dei qualificati; 3) l'adattamento e la preparazione dei corsi e degli insegnantj nelle future destinazioni dei qualificati ed infine 4) il collocamento dei qualifi·cati stessi. Si tratterà, quindi, anche di vedere se, alla luce e al servizio di queste esigenze, gli attuali centri non debbano essere ristrutturati, e in ogni caso meglio inseriti nel nuovo tessuto che la industrializzazione viene creando attorno ad alcuni, o allontanati dal « vuoto industriale», nel quale altri potrebbero ancora essere costretti a vivere. E con questo il discorso sarebbe finito, se non mettesse conto 11n'ultima osservazione. Parlando degli strumenti - o meglio dei soli principali strumenti - che la politica dell'intervento straordinario ha a disposizione ai fini dell'industrializzazione, abbiamo visto l_uci ed ombre delle aree e nuclei, dell'applicazione degli incentivi, della formazione professionale, ma non abbiamo messo in rilievo - guardando al particolare - un aspetto generale che interessa ugualmente tutti e tre quei settori d'intervento e gli altri minori dei quali non si è potuto· parlare, ossia il fatto che ciascuno, per così dire, cammina per conto proprio senza non dico integrarsi, ma coordinarsi effettivamente con l'altro. Certo la sensibilità e l'impegno di dirigenti e funzionari molto fa per correggere un tale difetto e le cose, in realtà, vanno assai meglio di. quanto quell'osservazione lascerebbe credere. Ma essa . resta ugualmente valida perché quel che manca è appunto un coordinamento sistematico·, organizzativo o strutturale che dir si voglia, mancanza che soprattutto si fa sentire a livello locale: così chi dirige un'area industriale poco- sa, se non per diretto contatto- con gli interessati o di propria iniziativa, delle iniziative industriali che, ammesse a fornire delle agevolazioni, stanno per insediarvisi, o del numero, della qualità, dei tipi di preparazione dei frequentanti dei corsi ~i qua~ificazione. Ed è anche questo un difetto- che non ci vorrebbe molto- a correggere. 6. A questo punto il discorso p1;1òchiudersi, non senza averne, tuttavia, tratto le co-nclusioni. La · prima riguarda il fondamentale insegnamento economico çli questi anni: la necessità della grande industrializzazione nel Mezzogiorno, l'obiettivo dei due milioni e mezzo di posti di lavoro al 1980, lo strumento· della « contrattazione programmata_». Tutto bene. Guai a tornare 1 indietro. Ad una condizione, ·però: ·che non diventi anche questo un «mito», ossia che la nuova politica sia realisticamente inserita nel 23- •si·bli(?tecaginobianco

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