Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

Due anni e pochi 111esi cato -, cadono opportune alcune considerazioni di ordine generale e pr~liminare. Si è detto all'inizio· che il rilancio d~lla politica meridionalista con la legge del 1965 ha tenuto conto della revisione critica della politica precedente, tanto che, anche se quella revisione è andata in seguito molto oltre, la legge resta tuttora sostanzialmente valida, rappresenta, cioè, un quadro legislativo entro il quale si può realizzare una politica più energica ed efficace di quella realizzata in questi anni. Un tal giudizio sostanzialmente positivo sulla legge, tuttavia, non può -~ ed è tempo di riconoscerlo - essere esteso al modo in cui la legge è stata applicata. A questo riguardo è mancata, infatti, la revisione interna dei servizi, delle procedure, dei metodi di lavoro, dei coordinamenti, che era divenuta indispensabile col passaggio da una politica di programmi pluriennali di opere pub-bliche, di preindustrializzazione e di semplice incentivazione delle attività eco·no•miche ad una politica di sviluppo economico programmato, di intensa industrializzazione e di diretta promozione ·delle iniziative economiche private e pubbliche. I due strumenti, che avrebbero dovuto aiutare la Cassa e gli organismi collaterali a compiere il non facile passaggio- dall'una all'altra politica e a realizzare la revisione interna dei servizi, delle procedure e dei coordinamenti - la direzione politica del Ministro, del Comitato e clella piccola « amministrazione » creata attorno ad essi, da un lato, e il « Piano di coordinamento », dall'altro, che l'articolo 1 della legge investiva di un tal compito - non sono stati, nel fatto, in questo primo periodo, di molto aiuto a questo fi11e. Sebbene ogni giudizio al riguardo non possa, o·vviamente, che essere formulato in forma di semplice dubbio, si è, infatti, avuta l'impressione che sia l'uno che l'altro strumento siano stati subito adoperati con finalità operative prima di avere individuato e raggiunto le preliminari finalità riorganizzative. Si è, di cor1seguenza, avuta anche l'impressione che l'intervento del primo, anziché limitarsi alla funzione di scelta degli obiettivi e di guida e controllo del loro raggiungimento, abbia avuto la tendenza ad invadere il campo di diretta responsabilità della Cassa nella realizzazione dei singoli interventi, ·determinando no11 piccola confusione tra le rispettive sfere di competenza e di responsabilità, allo stesso modo che l'operatività del secondo - assai notevole ai fini conoscitivi della realtà e dei problemi - non sia stata sufficiente a maturare quella complessa revisione dei metodi di lavoro, nella quale sostanzialmente consiste l'introduzione della programmazione. 1 Qualunque possa essere il valore di questi giudizi, - essi sono qui proposti come semplici temi di meditazione. Se risultassero validi, no-n ·_ ibliotecaginobianco

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