Giovanni Alìberti dei Rosselli, e da allora fino• al 1940 G.L. nel dichiararsi « mo-vimento di unificazione socialista» ha tralignato dalla sua natura onde, egli scrive, « me ne tirai del tutto• da parte » (p. 83); e questo per lui significa sostanziale imp·ossibilità per il P. d'A. di richiamarsi all'ultima fase di G.L. « salvo che il P. d'A. assuma la posizione attuale di Nenni» (ibidem). Da ciò la critica di Salvemini al legame interco,rrente fra P. d'A. e G.L., « mi domando- se è il caso di tener su un mo-vimento· che nacque sotto la costrizione della lotta negativa contro il fascismo, mentre oggi 01 gni idea deve riprendere la sua personalità nell'opera della ricostruzione positiva» (cfr. lett. a Lussu del 27 febbraio 1945). Appare chiara pertanto la sovrappo,sizio·ne dell'opinio:ne p1 olitica di Salvemini alla chiarezza del suo giudizio storico, dal momento che « la personalità» del P·. d'A. « nell'opera della ricostruzione positiva» non poteva no-n costituirsi, appunto·, che sulla base delle esperienze delle due ultime fasi di G.L., rischiando in caso contrarjo o di proporre una form.a superata d'azio,ne politica, o di diventare prop,rio quello che Salvemini temeva, cioè una mera tautologia pro-grammatica ed organizzativa del P.R.I. e del P.S.I. In sostanza, il punto chiave che lo storico dev~ affrontare per risolvere la tutt'altro che sem1 plice questio·ne dei rapporti intercorrenti fra P. d'A. e l'esperienza di G.L., e per un più esauriente giudizio sulla fondatezza O· men·a dell'analisi salvemini-ana, ci sembra consistere nell'app•rofondimento· del si·gnificato che ebb·e la « svolta » di G.L. nel 1934. Fu essa davvero pro;vocata, come scrive Salvemini (p·. 82) dall'influenza filo-comu,nista di Magrini (Aldo, Garosci) su Carlo Rosselli? O fu piuttosto un consaip,evole e realistico ten,tativo, non bisogna dimenticare che siamo all'epoca del « rappo,rto » Dimitrov, di occupare uno sp-azio politico lasciato libero dal frontismo di Nenni e del P.S.I.? E-d ancora nell'accettazione dello schema salvemi,niano delle quattro fasi di G.L. (schema, però, che resta da verificare), è davvero possibile sostenere che nell'ultima fase, caratterizzata ·dal patto 1 'di Monaco, dalla vittoria nazifaséista in Spagna e dalla « guerra che torna», l'azione di unità socialista svolta da G.L. ab•bia rappresentato una deviazione dal carattere da essa assunto. dop·o il '34 e dopo l'esperienza sp,agnola? Di quell'esperienza sp·agnola che per consistere, come ha scritto Garosci, nel « problema della libertà moderna, nel confronto -del moto ,del1 le masse e dalla sopravvivenza, fattasi più vivace e violenta per il r.itm-o che incalza verso l'unità, di gerarchie scadute », costituisce un momento essenziale ed imprescindibile per la storia della sinistra italiana degli ultimi trent'anni. Quesiti che, co1 me si vede, vanno ben oltre la cornice immediatamente politica in cui essi si pongono nell'epistolario di Salvemini e dei suoi corrispondenti, e che attendo-no ancora oggi la chiarificatrice risposta della storia. GIOVANNI ALIBERTI Errata corrige. Nella recensione di Gustavo Minervini, pubbÌicata nel numero di febbraio (159), a pag. 110, ultimo capoverso, in luogo di « questa proposta deve essere ancora limitata ... », deve leggersi: « questa proposta deve essere ancora limata ... ». . I 126 Bibliotecaginobianco
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