Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. I .I Due anni e pochi mesi in coerenti linee e procedure di azione politica - riguarda la politica degli incentivi. Per aiutare la difficile crescita degli imprenditori meridionali, e per vincere le indubbie e giustificate resistenze alla localizzazione nel Mezzo.giorno delle imprese già affermatesi altrove, la politica a favore del Mezzogiorno ha puntato finora principalmente sulla messa in opera di un sistema di incentivi a funzionamento indiscriminato, i cui termini sono divenuti di anno in anno più larghi e favo-- revoli. Negli anni della depressione e in quelli successivi, l'efficacia di un tale s.istema di incentivi è sta~a, per così dire, giudicata dai fatti e pur 110n essendo, ovviamente, interamente negativo, il giudizio è stato tuttavia assai severo 3 • Ad una considerevole parte degli incentivi è stato così rimproverato di avere favorito il sorgere di industrie troppo piccole, tecnicamente sorpassate e male connesse ai mercati, ossia di essere serviti a tenere in vita situazioni ·di inefficienza. Ad un'altra parte, quella destinata alla creazione di impianti industriali di adeguate dimensioni, tecnicamente validi e bene connessi ai mercati, di avere agito talvolta con eccessiva larghezza, creando dei benefici netti che non sempre si sono tradotti in un effettivo rafforzamento del tessuto industriale. Nei riguardi di una terza parte dei possibili impianti, infine, al sistema degli i11centivi si è rimproverato di nascondere le vere cause della mancata loro localizzazione nel Mezzogiorno,. ossia di non essere lo strumento adatto a superare le resistenze di maggior rilievo. Questo complesso di constatazioni e di critiche, se non ha, ovviamente, intaccato il principio dell'incentivazione, ha, tuttavia definitivamente condannato ogni sistema di incentivi a funzionamento indiscriminato o arbitrariamente differenziato ed ha posto il grosso pro•blema della « manovra degli incentivi », alla cui soluzione si oppongono serissimi ostacoli sia giuridici che amministrativi, presupponendo l'elasticità e la discrezionalità della loro erogazione il funzionamento di controlli analitici di no·n facile costituzione. Il terzo e fondamentale insegnamento di questi anni deriva dai due precedenti e si riassume nell'imperativo di trarne tutte le logiche conseguenze. La prima conseguenza che biso-gna trarne è, perciò, . il definitivo superamento della politic~ d'intervento del 1950. Questa av~va rappresentato, infatti, « un con1promesso fra una politica di sviluppo e una politica di soccorso » co•n la conseguenza di realizzare « investimenti costosi senza rendimenti im~ediati », « formazione di capi3 Valga per tutti quello espresso dal Governatore Carli nella relazione 1967 alla Banca d'Italia. 11 ·Bi·bliotecaginobianco

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