Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. Manlio Rossi Daria Le maggiori preoccupazionj sono nate, invece, nell'osservare il prolungarsi nel tempo di tali effetti e la resistenza (a ripresa chiaramente avviata) degli imprenditori ad investire nel Mezzogio'rno malgra·do gli incoraggiamenti e gli incentivi. L'uno e l'altra ha.nno co-nfermato·, infatti, che il meccanismo messo in opera per lo sviluppo del Mezzogiorno non è ancora tale da far raggiungere gli obiettivi proposti. Tre ordini di insegnamenti sono stati, perciò, ricavati dalla dura esperienza di questi anni. A quel che sembra essi so,no- stati compresi e meditati dai nostri uomini politici più seri e responsabili e dovranno, perciò, informare di sé la futura politica economica del paese e divenire operanti nella sua attuazione nel Mezzogiorno. Il primo di questi insegnamenti riguarda il rapporto tra politica della congiuntura e politica di sviluppo eco·nomico del paese. L'esperienza degli anni recenti ha, infatti, dimostrato che, se lasceremo che l'espansione industriale del paese continui a concentrarsi esclusivamente nelle regioni di vecchia industrializzazione già oggi congestionate dall'eccessivo- ad-densamento delle attività economiche e della popolazione urbana, non potremo· evitare il riprodursi frequente di fenomeni simili a quelli che hanno colpito l'economia italiana nel triennio 1962-65 e saremo, pertanto, costretti a ricorrere periodicamente a quegli interventi anticongiunturali, che si traducono inevitabilmente in _arresti dello sviluppo economico e in ultima analisi nell'attestazione su saggi di sviluppo medi notevolmente inferiori a quelli dell'ultimo- ventennio- e in ogni caso insufficienti a consentire l'equilibrata crescita economica della . 11az1one. Per evitare un tale destino - insopportabile per un paese come il nostro, la cui crescita economica è ancora recente, instabile e diseguale -· occorre trasferire la massima parte della futura espansio·ne industriale nel Mezzogiorno-, ove esiste ancora una riserva di mano d'opera e dove è più facile ottenere un minore aggravio dei costi complessivi, in modo da evitare quella « inflazione dei costi » che è e sarà sempre alla base delle _crisi co·ngiunturali e degli arresti di sviluppo di cui sopra si diceva~ L'esperienza di questi anni ha, cioè, inconfutabilmente dimostrato che la politica di industrializzazione del Mezzogiorno no-n è soltanto imposta dalla necessità di superare al più presto possibile il dualismo caratte~istico della nostra società ed economia e di conseguire l'unità economica e civile del paese, bensì anche e soprattutto dalla necessità di utilizzare l'unico strumento capace di assicurare una crescita prolungata e rapida e relativamente stabile dell'intera economià del paese. Il secondo insegnamento - per ora solo enunciato e non ancora tradotto 10 Bibliotecaginobianco

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