Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

I Recensioni di più, con il nume che, a citare uno solo, fra i tanti esempi, ma è il più signipcativo, campeggia nelle pagine della Rovaniana di Dossi. ·E passi per i Cento anni, più difficilmente, per La libia d'oro, ma per la Giovinezza di Giulio Cesare, che è poi l'opera nata nel vivo dell'esp·erienza scapigliata (1873), la difficoltà sembra davvero notevole. Per non dir altro, quell'itinerario di progressivo avvicinamento al mondo contempor-aneo che le opere precedenti pale .. savano (cf. p. 113), qui è violentemente interrotto; in sua vece, la scelta del mondo romano, che avrà pur un significato che non sia soltanto quello del,l'occasione polemica (l'agiografia di Cesare fatt,a da Nap-oleone III) o della desuetudine del contenuto (cfr. p. 218), la quale, a sua vo.lta, im,p1 lica p·oi l'agnizione di uno dei tratti salienti della cu,ltura e del gusto dell'Ottocento· italiano. M,a, in effetti, questa periplessità che sop-ra-vvive alle serratissime analisi di Mariani non deriva ·da una loro carenza p-ersuasiva, bensì da1 lla natura particolare della lin.ea reali:stica che attr,aver-sa tutto quanto l'arco della Scap,igliatura; una linea che non è quale il lettore moderno, venuto do,p,o la fo·ndamentale esperienza del gusto veristico, desidererebbe: quella carica « soggettiva » che è la cifra e la forza della Scapigliatura, è anche il ,suo limite. Ed allora ecco i.I caso Rovani, che serve a r,ico-r:darci, contro le tante tentazio·ni naturalistiche da un lato o novecentesche dall'altro, l'ascoso cordone ombelicale che pur lega nel bene e nel male la Scapigliatura alla tradizione romantica nostrana. Certo, a vedere quale turbinio di esperienze culturali europee gli Scapigliati siano stati capaci di rivivere c'è da giurare sull'integralità della frattura da essi operata: Balzac, Baudelaire, Heine, Poe, Hoffman, Gautier, Sterne ... per finire co·n Zola. Fortunatamente c'è anche Rovani, che serve a raddrizzare la prospettiva. Sullo schema generale dei prestiti euiro·pei contratti dai vari Praga, Tarchetti, ecc., M,ariani costrui 1 sce i loro ritratti critici, che si potreb•bero an·che chiamare filigrane, giacché i riscontri puntualissimi che egli riesce continuamente ad esibire con mezzo Ottocento europeo sono tali e tanti da dar vita, a loro volta, a veri e propri cam,pioni di storia della cultura, magari co·nfinati dimessamente nelle note: pensiamo ad esempio, agli accenni sulla fortuna di Hoffman in Francia (pp. 797-799) o agli opportunissimi richiami al Rajberti, a pro,po-sito, non dei' solo Do1ssi (pp. 390-391, 536-538, ecc.). Inoltre, nella lettura delle loro opere Mariani è attento sia alla linea evolutiva individuale, quando c'è, sia agli scambi, alle sollecitazio-ni reciproche che costituisco,no tanta parte del clima scapigliato, e qui c'entra la biografia, la poetica, ecc. Si direbbe che, per il lettore, è come trovarsi di- fronte alle Note azzurre di ciascuno di qt1esti autori, con in più un inoppugnabile documento di convali~a. ANTONIO PALERMO Partiti e gruppi di pressione Nella prefazione all'edizione· italiana del suo libro (Clientela e parentela: studio sui gruppi d'interesse ùi Italia, trad. dall'inglese di Cesare Mannucci, Ed. Comunità, 1967, pagg. 405), ap·parso· negli Stati Uniti alcu.ni anni or sono, 119 Bibliotecaginobia.nco

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