Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

I Recensioni denza verso una scrittura « artistica», suggestiva forse, ma criticamente ambi~ua. Dovreb 1 be esser chiaro ohe non si vuole con ciò istituire un inconcludente paragone, ma solo adoperare uno dei tanti modi possibili per individuare la novità, la necessità, di questa magistrale Storia della Scapigliatura. E proprio a cominciare dalla sua denominazione e dal suo amb,ito, ci soccorre a11cora il raffronto con il volume di Nardi, ch·e ben ci ricor,da come le attuali incertezze critiche fossero di antica data, e perciò costitutive: « T"rovo una parola storica: scapigliatura. In verità dice poco. E p·oi, designa un fenomeno morale e politico, oltre che artistico» (op. cit. p. 16). Ecco: Mariani ha preso i due termini, « scapigliato», « scapigliatura», e si è preoccup·ato innanzi tutto di circoscriverne l'area semantica. Questa p,regiudiziale operazione ha avuto l'im,mediato merito, oltre quello, diremmo, istituzionale, di mostrarne la polivalenza intrinseca: si va infatti dal piano del costume (è l'iniziale uso che ne fa Cletto Arrigo ne Gli ultimi coriandoli, 1857) a quello arti,stico, a quello più specificamente letterario (Mariani segnala uno scritto di Arrigo Boito sulla « Cronaca grigia» del 1° gennaio 1865). Ma non si tratta di un processo nitido, al contrario; non si CO·ntano le interferenze, gli ampliamenti, le restrizioni: sicché, ancora una volta, chi ama le deduzioni sarebbe autorizzato a dire che in questo aggro,vigliato itinerario· del significato dei due termini è esemp1ato, in fondo, il posteriore camn;i.ino d·ella critica, il quale, d'altronde, è qui ripercorso minutissim·amente, dalle prime affrettate equazioni: Scapigliatura-Bohème (Eugenio Camerini, su « La Perseveranza» del 26 gennaio 1862) via via all'individuazione di un gruppo variamente articolato· (dapprima Praga-Boito; e poi Rovani, D·ossi, e poi ancora Tarchetti. ..) finché, ad opera ,di Felice Camero·ni, a cui il Maria11i assegna un ruolo centrale nella sua indagine, non si giunge alla prima cano.nica sistemazione del gruppo (grazie al binomio arte-biografia), in un articolo del gennaio del '75 (cfr. pp. 41-43). Viene poi l'interpretazione del Carducci di Dieci anni a dietro (fra l' '80 e l' '83) ch·e dà inizio• alla vera propria storia della critica sulla Scapigliatura, che, si ,diceva, è seguita in tutte le sue stazioni, persino nei manuali scolastici ottocenteschi. L'importanza attrib,uita a Cameroni è ben condividibile. L'opera di questo fecondissimo giornalista, « pioniere della conoscenza di Zola i11 Italia», intelligente critico di Verga, costituisce infatti il più nitido legame fra le varie articolazioni del1Ia Scapigliatura, che altrimenti rischiano di sm•emb1 rarsi i1rrimediabilmente: a non dir a'ltro, da una parte la p,oesia, e la vita scapigliata di Prag,a, Taiichetti, ecc., dall'altra, la letteratura sociale, socialista, e d'appendice, dei vari Valera, Tro.nconi, Corio, e così via. Anzi, ad essere esatti, quest'antitesi, prima del volume cli Mariani, non sembrava neppure sussistere, giacché il secondo termine era con disinvoltura trascurato, se non esp,unto. · Se volessimo pertanto stabilire una gra'.d,uatoria del.le benemerenze di questa Storia - sarebbe un elenco non breve - noi metteremmo al primo posto quella di aver gettato tanta luce su questa letteratura minore e minima di ispirazione accesamente sociale, che riem1pì le ultime decadi dell'Ottocento lombardo, e di averne mostrato il particolare realismo, ben distinto da 117 ·.Bibliotecaginobianco •

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