' Argomenti capo del governo, donde la qualifica di de1nocrazia « diretta » in senso moderno; nell'altro caso invece i cittadini non scelgono da sé il governo e partecipano così meno direttamente alla direzione politica del paese, donde il nome di democrazia « médiatisée ». Esisterebbe però un rimedio a questa situazione: il sistema presidenziale classico di tipo americano, che reintrodurrebbe la democrazia « diretta » in un regime a Parlamento . senza maggioranza. Georges Vedei 28 ha cercato di estendere questa possibilità alla situazione francese, dove pure il meccanismo centrale del progresso di démédiatisation sarebbe l'elezione del capo dello Stato a suffragio universale, ~ccompagnata da periodici referendum. Il Parlamento funzionerebbe nel senso di una diligente informazione e formazione dell'opinione pubblica, operando il controllo della concordanza dell'azione presidenziale con la volontà nazionale. In questo tipo di sistema démédiatisée, non si ha pit1 responsabilità del governo di fronte al parlamento, ma di un partito o federazione di partiti (esecutivo e maggioranza parlamentare) davanti al corpo elettorale. La démédiatisatio11, sempre per il Vedei, rappresenterebbe un progresso della democrazia, perché consentirebbe al corpo elettorale di prender parte direttamente al gioco politico. Le Co.use poi che avrebbero determinato l'abbandono della tradizionale médiatisation fondata sul principio rappresentativo, sarebbero da ricercare nei cambiamenti delle tecniche di comunicazione (che hanno facilitato il contatto diretto tra le masse e i più importanti uomini politici), nella omogeneizzazione dell'opinione pubblica (meno suddivisa in parti politiche, per l'industrializzazione e l'urbanizzazione), e nella elevazione del livello generale di istruzione. Questo processo di démédiatisation si andrebbe sempre più diffondendo nei paesi sviluppati a democrazia pluralistica, dove si potrebbe configurare - sempre nell'opinione del Vedel - una serie di costanti o leggi a rilevanza generale: 1) « legge della decisione nazionale », per cui il corpo elettorale sceglie non alcuni uomini che decideranno per lui, ma direttamente un orientamento su un programma abbastanza preciso; 2) « legge della investitura nazionale », per cui il governo trae il mandato direttamente dalla nazione, ma ad una « personalizzazione » della scelta politica (nella figura del primo ministro) non corrisponde una « deideologizzazione »; 3) « legge della responsabilità nazionale », per cui la responsabilità politica è messa globalmente in gioco davanti al corpo elettorale che ha dato l'investi-. tura; 42) '< legge della contestazione nazionale », onde l'esistenza di una 28 GEORGES VEDEL, Situation de l'institution parlementaire en 1968, relazione Royaumont. 81 Bi-bliotecaginobianco
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