Nord e Sud - anno XV - n. 107 - novembre 1968

f'rancesco Barbagallo modo, fiorire e fiorire insieme. Ma è difficile sapere quando si sarebbe verificata una simile felice . co-ndizione » 4 • Indubbiamente nel secolo scorso o,. se si preferisce, fino alla I grande guerra, la sovranità delle assemblee parlamentari copriva in alcuni paesi un ambito molto vasto, garantendosi da un lato il quasi monopolio della rappresenta11za per l'assenza di altri consistenti centri di potere, e mantenendo, d'altronde, una intesa «forza rappresentativa», in corrispondenza della scarsa estensione del suffragio. Ma da queste considerazioni alla entificazione di un tipo ideale di sistema, ruotante intorno al Parlan1ento, corre una certa differenza. Soprattutto 11.onbisogna dimenticare cl1e ad una diminuzione della influenza del Parlamento ha comunque corrisposto un generale progresso della democrazia, nel senso che certe attribuzioni, di cui era investito il Parlamento·, sono oggi demandate alla competenza dei nuovi strumenti di mediazione tra i cittadini e lo Stato: i partiti. La considerazione della crisi del Parlamento può muovere da due diversi punti di vista. Si p-uò scorgere in essa il momento transitorio di un continuo declino dell'istituto, connesso ad un inarrestabile depoterLziamerLto dei suoi attributi fondamentali; così come è possibile, in una visione meno pessimistica, mettere in risalto il momento della trasformazione del sistema, correlata ad una indispensabile, moderna efficienza. Indubbiamente l'approccio più adeguato a comprendere i termini esatti. del problema sembra quello suggerito da Kenneth Wheare ~ da Norberto Bobbio, che mettono a fuoco la crisi dell'istituto parlamentare rispetto a due elementi, egualmente rilevanti nella loro diversità: potere e efficienza. Il problema è quindi di verificare, da un lato, l'attitudine del sistema ad adempiere efficacemente i compiti ;tradizionali e quelli scaturiti da nuove esigenze; e di misurare, dall'altro lato, il grado dello spostamento di potere realizzatosi a favore di altri organismi. Il suffragio universale, trasformando radicalmente i termini delle competizio-ni elettorali, ha determinato la necessità di organizzazioni intermediarie fra le masse votanti e gli organismi di direzione dello Stato: gli strumenti politici adeguati ad una società di élite dovevano, evidentemente, sostituirsi con altri più adatti alle esigenze di una società di massa. « Il costituzionalismo era adattto a risolvere i problemi di una società di élite piuttosto che di una società di 1nassa. Le tecnicl1e costitu-· zionali non sono in grado di fornire, di per sé, l'attuale sistema di canalizzazione di una società di massa. Cioè a dire, le direzioni del comportamento di massa sono fissate - dentro, ma anche al di là dello schema costituzionale - dai partiti e dal sistema partitico. Le agenzie di cana4 K. C. WHEARE, Legislatures, Oxford University Press, London, 1968, p. 156. 70 Bibiiotecaginobianco

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