... Girolamo Cotroneo - Franco Chiarenza scrive che l'uomo « che avanza nella nuova. età, sia che rivolga la sua capacità conoscitiva e operativa ad una nuova materia, sia che tratti la stessa materia di prima in maniera diversa, è sempre egli stesso: che vive in un mo,ndo diverso, e che diventa diverso- in un mondo, c4e resta lo stesso il mo:ndo dell'uomo », dice una cosa che si potreb·be· anche accettare se non vi fosse il pericolo che questo mo·ndo dell'uomo non finisca col diventare il mondo di « pochi uomini»; e senza meno accettabile è un'altra sua affermazione secondo cui « la coscienza interna in quanto correlativa a quella esterna, è la coscienza ,di un ,personaggio•, che sa di essere tale, e che app-unto per questo no11 cessa di esserlo, ma lo, è anzi con inten,sificata drammaticità ». Ma, ancora una volta, a nostro avviso, il problema va portato più a fondo: non saremo noi certo ad accettare integralmente la tesi marcusiana dell'« unidimen·sionalità » che co,ntiene olt,re tutto, e co·me su queste stesse pagine ab·bian10 già avuto occasione di dire, un vizio logico, p·o-iché, come giustamente dice Frosini, nessuna macchina toglierà mai all'uomo 1 la « coscienza interna». Il p•roblema però, come si diceva, non è questo: anche dan-do ,per •scontato, per certo·, jl fatto che l'uomo conserverà intatta la sua coscienza « interna», quali possibilità « operative» avrà p·oi questa stessa coscienza, in un mondo dominato dall'« ideologia cibernetica», dalle « macchine», o, peggio ancora, da chi co1 ntrolla le macchine? Quali possibilità di intervento attivo. si danno ai singoli individui nell'universo tecnologico? La chiave di volta del p1 roblema sta proprio in quest'ultimo punto. La cultura industrializzata, la manipolazione ,delle fo1 :r;iti ,di informazione, la p·ubblicità ossessiva, sono i p·rimi p·ro1 blemi di fronte ai quali le po,ssibilità di intervento· della coscienza «interna» che ad essi ·si ribella, sono già praticamente nulle: e che succederà il giorno in cui la ·scuola do,vesse essere affidata alle teaching machines, e quella che Platone definiva « il bene più alto, -dell'anima », la giustizia, ad un monstrum che l'ap•plicherà con somma imparzialità, incurante dei diritti e delle esigenze -della « coscienza jn terna »? Per tutte queste ragioni, pur riconoscendo il libro di Frosini come un lavoro vivo, intelligente, moderno-, so1 no molti i •punti sui quali dobbiamo dissentire: perché non vorremmo che la nuova dimensio,ne da lui auspicata fosse quella di una coscienza sem,pre più chiusa in se ·stessa, le cui possibilità operative, di incidenza, nell'universo tecnologico siano ridotte al minimo, o addirittura scomparse, mentre invece la coscienza « agìta » seguirà sempre più passivamente i voleri dei « padro·ni delle macchine». GIROLAMOCOTRONEO Protesta giovanile e crisi dello Stato Raramente un avvenimento, sia pure sconcertante, ha destato, tanto sgomento quanto i disordini che hanno dominato il mondo universitario. È lo sgomento che coglie quando ci si trova dinanzi a fenomeni imprevedibili e 50 Bibiiotecaginobianco
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