Nord e Sud - anno XV - n. 107 - novembre 1968

... GIORNALE A PIU' VOCI Un calcolatore per la giustizia Fra tutti i cam·pi in cui la tecnologia esercita la sua influenza o addirittura il suo dominio•, quello delle scienze normative (la morale, ad esempio, o il diritto) sembrava, almeno fino ad ieri, essere immune dal pericolo di entrare a far parte del regno dei calcolatori elettronici, in forza dei quali la sfera soggettiva dell'uomo va sempre più restringepdosi: ed il margine ad essa lasciato sembrava destinato a ridursi ap·p,unto a quelle scienze normative alla cui fondazione, si pensava non potesse provvedere altro che la soggettività dell'uomo, la sua specifica ed irripetibile capacità di formulare nuovi princì-pi etici o nuove norme giuridiche. Ma le possibilità di ap,plicazione della tecnologia, i campi che i calcolatori elettronici possono invadere, au- ·mentano ogni gio-mo di numero: e da di,verse informazioni che ci giungono da varie parti, ed in particolare dagli Stati Uniti d'America, veniamo a-desso a sapere che anche uno degli ultimi baluardi della -specificità dell'uomo, e cioè la sua capacità di elaborare norn1e git1ridiche, sta per crollare, cominciando a comp·a,rire anche nel camp·o della pratica giudiziaria l'uso dei calcolatori: e se allo stato attuale essi vengono usati soprattutto nel campo della informazione giuri-dica, cioè nella ricerca automatica delle norme o sentenze ri- . guardanti un certo argomento - dove potrebbero essere, anzi certamente sono, di grande aiuto per un più celere svolgimento delle pratiche giudiziarie -, tuttavia, anche se con risultati non del tutto soddisfacenti, vari esperimenti sono stati compiuti e si compiono per valutare la loro possibilità di applicazione anche nella decisione giudiziaria. Qui naturalmente le difficoltà sono molte: in un articolo comparso il 18 'giugno scorso sul quotidiano torinese « La Stampa », dal titolo Gli elaboratori elettronici nella pratica giudiziaria, Mario G. Losano ha ,riportato un esp·erimento com:piuto all'Accademia delle scienze di Praga, dove un programma ha fornito al calcolatore i dati concernenti una causa -di divo,rzio e il calcolato,re ha immediatamente indicato l'ammontare degli alimenti -dovuti al coniuge o ai figli minori. D'altra parte, questo ha dimostrato che all'elaboratore può essere affidato solamente quanto di rip·etitivo c'è nell'atti,vità del giudice, dal momento che è quest'ultimo a decidere, in base ad una ·dimensione « umana», cioè qualitativa e non meramente quantitativa, se concedere o no-n quel divorzio. Tuttavia, anche se allo stato attuale le decisioni ultime spettano ancora all'uomo, e non soltanto per quel che riguarda lo scioglimento dei casi giudiziari, ma anche per la preparazio·ne dei parametri in base· ai quali i calcolatori possono svolgere la loro funzione, nonostante questo, dicevamo, il varco sembra ormai aperto e c'è da credere (o da temere) che un giorno non lontano si possa avverare la vecchia profezia di Rudolf von Jehring, ricordata dal Losano, che così immaginava i processi del futuro: «· Si infila il caso 46 -.... Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==