Nord e Sud - anno XV - n. 107 - novembre 1968

Note della Redazione il Partito socialista debba accettare ciecamente le im.postazioni politiche di Nenni, se non le ritiene confacenti alle esigenze del partito stesso. Mà in un paese come il nostro, dove abbondano i pulcinella della politica e i machiavelli da strapazzo, mancare di rispetto a chi ha _pagato di persona per la propria coerenza politica e morale è un lusso che' nessuno di noi, socialista o non socialista, giovane o « ,natusa », si dovrebbe permettere mai. Il comunisn10 e gli ebrei Sulla invasione sovietica della Cecoslovacchia si è detto, press'a poco, tutto quanto si poteva dire. E vi è un punto, particolarmente, sul quale le valutazioni (anche dei comunisti occidentali) sono state concordi: la inaccettabilità della teoria avanzata dalla « Pravda », secorido cur la sovranità, l'indipendenza e il diritto all'autodecisione di un paese vanno subordinati all'interesse del blocco comunista, ossia all'interesse dell'Unione Sovietica. Nemmeno i dirigenti dei paesi capitalisti, ha polemicamente osservato il 1naresciallo Tito, si sono mai spinti ad afferma re qualche cosa del genere. Sotto questo aspetto, la crisi cecoslqvacca - piaccia o non piaccia ai co1nunisti - rappresenta una svolta irreversibile nel faticoso processo revisionistico del comunismo occidentale. Come si diceva, degli avvenimenti di Praga è stato scritto esaurientemente. E tuttavia, vi è qualche risvolto· marginale ·della crisi - 1narginale, s'intende, . rispetto alla crisi stessa - che no,n risulta avere attirato l'attenzione dei commentatori; ma che pure, a nostro avviso, dovrebbe essere sottolineato, proprio perché costituisce un ulteriore el'e1nento di chiarificazione e di de1nistificazione circa la natura del sistema sovietico e circa la sua capacità di essere portatore di certi valori. Ci riferiamo, anzitutto, al trattamento « particolare » riservato dai capi sovietici al leader cecoslovacco Frantisek Kriegel, durante i colloqui di Mosca che portarono al cosiddetto « compromesso i>. Kriegel fu allora il solo capo cecoslovacco nei confronti del quale non venne revocata la scomunica. La discriminazione a carico di Kriegel, ha spiegato l'« Econon1ist », fu dovuta soltanto in parte « alle vedute liberali» dello stesso I<..riegel («liberali» erano anche Svoboda, Dubce_k e Cernik); contro di lui 1nilitava il fatto di essere ebreo (a differenza degli altri suoi colleghi). Già .a Cierna, del resto, si era verificato un episodio incredibile, riferito da Ludvik V esely, che implicitamente conferma la natura della «colpa» di Kriegel. Selest, il rozzo primo· segretario del PC ucraino, sedeva di fronte a Kriegel al tavolo dei negoziati. « Evidentemente le ~altezze del volto di Kriegel non inco·nt_ravano il pieno gradimento di Selest, per cui questi di punto in bianco sbottò: 'Voi non mi piacete'. Kriegel, sbalordito, ribatté: 'E perché mai?'. Selest tagliò corto: 'Insomma, non mi piacete' ». Ancora più significativo è un altro episodio. Quando Pavel Litvinov, Larissa Daniel ed i loro coraggiosi com11çgni inscenarono a Mosca la ben nota 40 Bibliotec-àginob·ianc9

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