I L'in1presa pubblica in una politica comunitaria mento, la nascita di imprese private a capitale plurinazio,nale, ma più ancora quella di imprese pubbliche in fo·rma societaria su base analoga, non risu,lterà incoraggiata. È da os,servare comunque che non sarebbe ragio·nevole assecondare, per timore di un possibile rafforzame11to del potere dei gra,n,di gruppi privati, le resi•stenze alla rea1 lizzazione di un accordo ci,rca lo statuto della società di diritto europeo,. Occorre indubbiamente p-reoccuparsi di quanto possa risultare pregiudizievole, soprat,tutto ai fini delle politiche di p,ro,grammazio,ne, per il co1 nseguimento di un miglior equilibrio tra la mano pubblica e,d i centri di potere privati. Non è però da ritenere che una preclusione nei confronti della società a statuto europeo gioverebbe a limitare la capacità di incide11za, a ilivello nazio11éde e coimunitario, dei grandi gruppi privati. È vero, anzi, il co,ntrario. La reticenza a po,rre in 1'ABELLA 1 INCIDENZA DEL SETTO,RE PUBBLICO NELLE ECONOMIE DEI SINGOLI PAESI Effettivi Fatturato Investimenti Indice medio * Francia 11,2 % 10,-% 33,S ~o 18,2 % Italia 11,6 % 8,1 % 28,-% 15,9 % Germania 8,7 ~1> 7,2 % 22,7 % 12,9 % ·Olanda 8,1 % 8,7 ~~ 21-% ' 12,6 % Belgio 8,-% 4,5 % 13,5 % 8,7 % Lussemburgo 5,6 % 3,7 % 15,-~o 8,1 % * Le percentuali riportate nella colonna sono state ottenute sulla base de1la media aritmetica delle percentuali degJi effettivi, del fatturato e degli investimenti. Fonte: CEEP - IV Congresso, 25-26-27 aprile 1968. essere un istitu,to atto ad agevolare i processi di concentrazione delle imprese europee i11 unità di dimensio,ni continentali capaci di fronteggiare i maggio•ri complessi industriali del mondo favorirebbe l'esten·der~i della penetrazione dei gra•ndi gn1ppi no,rdamericani, il cui potere di condizionamento dovrebbe considerarsi ben più preoccupante, almeno in linea di principio, di qua,l,Io esercitabile da parte di complessi privati • europei. 125 Bibliotecaginobianco I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==