Nord e Sud - anno XI - n. 59 - novembre 1964

Antonio Vitiello manship professionale: la contiguità tra la casa ed il luogo di lavoro, l'attrezzatura d'ufficio modesta, l'assenza d.i divisione dei compiti, un basso numero di addetti: un praticante, uno scritturale. Egli è in possesso di riconoscimenti formali che lo abilitano all'esercizio della professione, riconoscimenti ottenuti sulla base di prestazioni obiettive, rese durante un lungo periodo di studio e di tirocinio. Gli è, quindi, riconosciuta la facoltà di ~< gestire » un patrimonio di conoscenze in un campo specifico del sapere e dell'organizzazione sociale: la giurisprudenza e l'apparato della Giustizia. Egli ha, inoltre, interio,rizzato un sistema di norme e di valori propri· della professione (la deontologia co·ntenuta nel codice professionale), ed è sottoposto al controllo, almeno potenziale, di organi collegiali composti da suoi pari. L'avvocato liberale modello intrattiene con il cliente relazioni di tipo contrattualistico, limitate, cioè, alle prestazioni obiettive e specifiche di cui il cliente ha bisogno, e l'entrata stessa nel rapporto professionale prescinde dalla persona del cliente. Non importa, infatti, chi esso sia, ma solo, ciò di cui ha bisogno. Ancora: il rapporto tra avvocato e cliente è asimmetrico: il primo, infatti, esercita una forma specifica di autorità, quella che gli deriva dalla competenza riconosciutagli. Si tratta di un'autorità molto particolare caratterizzata da un alto grado di consenso- da parte di chi vi è sottoposto. Venditore ed acquirente del serviz~o, nel caso dell'avvocatura come delle altre professioni liberali, non sono uno di fronte all'altro, ma uno con l'altro; sono uniti, insomma, da un vincolo di cooperazio-ne e di fiducia. L'avvocato « prende le parti » del cliente, difende « gli interessi del cliente», si rivolge alla corte dicendo « noi», cioè il mio cliente ed io. Questa caratteristica del rapporto. professionale è quella che più radicalmente lo differenzia dai rapporti d'affari in cui ciascuno sta di fronte· all'altro e persegue i propri interessi; ancl1e· per questo lo scambio di danaro tra cliente e professionista avviene in maniera umbratile - se paragonato . . alla chiarezza del mercato. Non si paga un « prezzo», ma un « onorario». Giustamente è stato notato che le professioni appaiono atipiche in una società fondata sul profitto. Cosa accade al modello dell'avvocatura liberale - così come lo abbiamo descritto sulla base di nozioni comuni a quasi tutta la letteratura sociologica in materia - una volta che esso viene adattato alle esigenze di una struttura burocratica, grande o piccola che sia? A questo punto bisogna richiamare la distinzione tra quelle burocrazie nelle quali i professionisti sono impiegati in posizione ausiliaria, e quelle nelle quali i professionisti ·assolvono alla funzione principale. Cominciamo dalle prime. Non vi è amministrazione di una qualche importanza, sia essa industriale, commerciale, fina11ziaria, che non occupi avvocati in posizione di staff, dal1' Avvocatura dello Stato agli uffici legali aziendali. C'è solo una variazione ·di scala. Gli avvocati - e i professionisti in genere - burocratizzati in posi• zione di staff sono quelli sottoposti alle più forti tensioni nell'esercizio della loro attività. Il modello dell'avvocatura liberale viene,_jnfatti, profondamente alterato. 66 \ Bibliotecaginobianco

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