Giornale a più voci Lombardi a sinistra, ma che assai meglio .sarebbe 110n perderli, e riportarli l'uno pii1 a ridosso di Saragat e l'altro· più a ridosso di Nenni. E se il discorso che Pellicani ed i suoi amici fanno a carico di Lombardi e dei « lomb·ardiani » fosse stato fatto da questi ultimi, a carico di quella corrente della socialdemocrazia che ha dato recentemente segni di non rassicuranti slittamenti a destra, noi avremmo cercato di far valere le stesse preoccupa-· zioni che qui cerchiamo di far valere nei confronti della nota redazio,nale apparsa nell'« Umanità» in amichevole polemica con l'articolo di « Nord e Sud» sulle « affinità che uniscono». Ci preoccupa, cioè, che si accentui la frizione fra « lombardiani » e « nenniani »; così come ci preoccupa che si accentui la tendenza centrifuga èhe spinge Pellicani ed i suoi àmici al dissenso con la politica di Saragat. Ma il fatto principale, che merita di essere valutato come premessa e come promessa di un rafforzamento della sinistra democratica, è che Nenni e Saragat stanno cercando di elaborare e di seguire una linea politica segnata dalle « affinità che uniscono» e non più dettata dalla esasperata sensibilità per le « asperità che dividono». E sia gli amici di Pellicani, -da un lato, che gli amici di Lombardi, dall'altro, dovrebbero riflettere sulla lezione degli ultimi avvenimenti, seguiti al Congresso della DC. C'è ancora qualcosa da dire, infatti, di tutta la vicenda de1nocristiana che ha avuto inizio, con la. relazione dell'on. Rumor al Congresso dell'EUR e che si è per il momento risolta nella elezione di una direzione minoritaria, perché non è ·stato possibile eleggerne una cui partecipassero tutte le correnti e non se ne è voluta eleggere una che ripetesse lo schieramento del Congresso di Napoli. I dem_ocristiani, e in- particolare fànfaniani e dorotei, hanno reagito stizzosamente alle critiche avapzate da repubblicani e socialdemocratici nei confronti delle risultanze emerse, o non emerse, dallo svolgimento del Congresso dell'EUR e del successivo consiglio nazionale.- È sembrato ad essi intollerabile. l'ingerenza, da parte di altri partiti, negli affari interni del partito di maggioranza relativa. Ma non si sono resi conto, o non hanno voluto rendersi conto, del fatto che le reazioni suscitate, fra i partiti laici· della sinistra democratica, dalle · conclusioni cui so1:10pervenuti, o non sono pervenuti, il Congresso ed il consiglio nazio·nale della DC, erano reazioni più che giustificate da una vera e propria provocazione. In questo· autunno, infatti, come già all'inizio dell'estate, i democristiani hanno cercato di alterare il contenuto dell~ politica di centro-sinistra. E naturalmynte, quando si manovra per ·alterare il contenuto della politica di centro-sinistra, si manovra, come felicemente è stato detto, per « umiliare» i partiti. laici della sinistra democratica, e in particolare il Partito socialista che, fra gli alleati d~lla DC nella coalizione di centro-sinistra, è il più esposto alla concorrenza elettorale e alla de~uncia politica dell'opposizione comunista. . È quindi evidente che, nei confronti della DC che voleva ancora « umiliarli», i partiti laici della· sinistra democratica dovevano reagire. E. dovevano reagire insieme. Il dato positivo del quale possiamo e dobbiamo prendere atto è; dunque, proprio questo: si sono fatti concreti passi avanti ver:so 47 Bibliotecaginobianco
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