Nord e Sud - anno XI - n. 59 - novembre 1964

\ NOTE DELLA REDAZIONE Cronache napoletane Una aperta ribellione della Cisl agli organi direttivi della DC napoletana e quindi la frattura tra quella parte dell'elettorato operaio sinora orientato verso le liste democristiane e il gruppo di vertice controllato dalla famiglia Cava; lo svilupparsi di contrasti in seno alla federazione comunista; l'uscita di Lauro dalla scena a1nn,zinistrativa (uscita, checché ne abbia pensato e scritto Lauro stesso, di un comprim.ario, non più di u.n protagonista): sono stati questi gli avvenimen_ti piìt sensazionali del periodo pre-elettorale a Napoli. Se essi non si fossero verificati, la campagna elettorale, avviatasi tardi e male, per le incertezze e il vuoto progran1n1atico di quasi tutti i gruppi politici cittadini, sarebbe proseguita fino al 22 novenibre circondata da un disinteresse pressoché totale degli elettori. Ora che i citati avvenimenti si sono verificati, se pur il disinteresse non s'è n1utato in partecipazione viva, e se pur resta difficile _precisare in quale misura l'elettorato ne sia risultato scosso, appare giustificata l'impressione che si tratti di avvenimenti che, quali che siano in definitiva i risultati della consultazione, possono alle lunghe incidere profondamente sugli sviluppi a breve e a lungo termin~ della situazione politica napoletana, sino ad oggi caratterizzata dalla totale assenza di ogni fermento di rinnova1nento civile e soprattutto di programmi efficaci, ristagnante fra le ambigue e meschine strategie dei gruppi di potere e delle consorterie affaristiche. Più di ogni altro, forse, potrà_ avere . conseguenze rilevanti l'atteggiamento assunto dalla Cisl nei confronti della dirigenza democristiana locale, se, com'è auspicabile, il gruppo Gava, che controlla il partito, saprà far derivare da esso la considerazione che c'è un limite ad ogni virtuosimo manovriero. E dician10 questo perché oggi più che mai il nodo della situazione napoletana è rappresentato dalla DC; ed è pertanto dalla DC che bisogna iniziare un discorso sulle « amministrative » del 22 novembre. La campagna preelettorale della DC aveva avuto inizio con l'approvazione da parte del direttivo provinciale d'un documento nel quale, ribadita la chiusura alle estreme e formulato un generico auspicio alla collaborazione con le forze del centro-sinistra, si risolveva il problema dei rapportf con gli altri gruppi solo con l'affermazione della volontà di escludere ogni intesa con « le posizioni paternalistiche e clientelari ». Nessuna chiusura verso i liberali, dunque, e nessun esplicito riferimento al PDIUM, omissione tanto più preoccupante, quest'ultima, dal momento che in seguito al « gran rifiuto » di Lauro di partecipare alle elezioni amministrative, si profilava il rischio che qualcuno, con un non disinteressato sforzo di yolontà, potesse anche attribuire al PDIV M l'etichetta di « forza politica » e non già quella di « posi38 Bibliotecaginobianco

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