. ... I centri del -potere t ·nelle mani. delle -categorie_ ·a- reddito più elevato 20 permetterebbe, se dimostrata -CO·n dati ·.o·mogenei..e· sufficientemente ravvicinati nel tempo, .di concludere .. che -la. pr0prietà delle grandi aziende non si è ancora dispersa ·in,.-ttna moltitudine di piccoli proprietari-monadi~ dissolvendo così la vecchia categoria· dei proprietari· tradizionali; ma che invece, -sia pure· estende·ndosi·· a ..·un ritmo d'altronde parallelo a ··quello dello svilup_po delle corporatio.ns .stesse, il gruppo dei· proprietari èontinu·a a esistere e a ~antenere le sue caratteristiche di categoria largamente minoritaria e identificantesi con quella a reddito più elevato. Ove poi si~ dimostrato che la maggioranza dei titoli azionari è CQntròllata 'da ··\1n ri~trettò numero_ di proprietari, cade l'assunto pri11- . . . _éipale delle ·t~orie soc!ologiche cui ~i è accennato all'inizio di questo paragrafo : che ·c· ioè ·1a_proprietà delle aziende sia oggi un diritto. non .·esercitabile. Anche. se ·non è più controllata i~teramente da una ·famiglia, infatti, essa è, pero~ distribuita fra un es~guo num~ro· di .grandi ptoprietat~, il cui peso ~ulla· ·gestione ·dell'azienda sarebbe compito del · social scientist verificare '(controllando l'evoluzione delle alleanze fra i prinèipali « pacchetti» azionari), Illa che ·non è lecito· negare. Cerchere:rp.o di esemplificar~ concretamente questa situazione quando ci occuperemo dei casi dell'Italia: i dati riportati bastan~, tuttavia, à ricordare che anche negli Stati Uniti, dove il maggior livello d'industrializzazione . . . . ha certo spinto molto ·avanti il processo ~volutivo della gr~nde impresa, i termini del discorso non sono sostanzialmente differenti. E ci per• mettono anche di ripròporre - come ipotesi di Ia:voro e contro la te~i della fine dei proprietari e dell'avvento di tecnici, che non sarebbero irt alcun modo assimilabili ai primi - la nozione elaborata dal Mills dei « ricchi dei grandi gruppi », cui av~vamo brevemente ac~ennato nell'articolo precedente. È, infatti, chiaro - e la perc~ntua~e malgrado tut~o proveniente dai redditf di lavoro riei p~ù ricchi contribuenti americani lo dimostra - che· la· categoria tradizionale del proprietario « rentier », anche ·se conserva tuJtora molti esemplari noti e pittoresc}:li, ha s·ubìto una sensi-. pile ridu~io~e ed una spinta verso una posizione se1npre-. più niargirrale. -Mentre i proprietari finiscono coll'assum~re posizioi:ii dìrettìve .nell;azien~a, od in un~ azienda dello stessq gruppo 21 , 1 gra_ndi dirige~ti, " 20 In Inghilterra, secondo uno studio di H. F. Lydall e D. G. Tipping, pubblicato sul « Bulletin of the ·Oxford lnstitute of Statistics », febb. 1961, nel 1954, 1'1 % degli 'azionisti possedeva 1'81% delle azioni delle·· società .. . - 21 È così che la maggior parte dei rappresentanti· del capitale azionario nei •·:consigli·.-di Amministrazione; diventano membri della direzione: .nel 37-39 là percentuale di questi consiglieri-dirigenti era del 36o/o, nei '57 del 50% (KoLKO, op·. cii.) . Bibliotecaginobianco
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