Nord e Sud - anno XI - n. 59 - novembre 1964

.. .l centri d~l potere tradizionali istitq.zion.i di potere, apparentemente- sempre più fuori dal gi~oco 9 • 2) IL POTEREECONOMICO Due sori.o le trasformazioni principali subìte a nostro avviso· nel corso di questo secolo dai centri di potere economico; trasformazioni ricche di conseguenze sulla fisìonomia della classe dirigente. · La prima è certamente l'evoluzione intervenuta nelle--~trutture e nell'organizzazione dell'impresa ec_onomica. A proposito di questa evoluzione, nelle valutazioni di molti sociologi sono affiorati elementi mitologici che ci siamo premurati di segnalare nell'articolo precedente, ma la cui importanza nella distribuzione del potere e nella trasformazione de~ gruppi sociali nelle società industrializzate moderne, sarebbe inutile negare. La seconda trasformazione consiste nella moltiplicazione dei centri di potere economico pubblico. ·nelle modificazioni subite dall'impresa economica, due ci sembrano i tratti principali cui è particolarmente interessante accennare qui, tenuto conto dell'oggetto del nostro studio. Una è la progressiva concentrazione delle imprese industriali, l'altra è la generalizzazione del sistema delle società per azioni. a) Lq, concentrazione delle imprese e i poteri delle Corporations. È abbastanza curioso che il fenome·no della progressiva concentrazione delle imprese ·i~dustriali sia stato così poco seguito dalla letteratura politico-sociologica apparentemente non partigiana. Così, -mentre la letteratuFa economica ne andava facendo sempre maggior conto, e abbandonava progressivamente l'uso dell'ipotesi astratta, e sempre meno registrata nella realtà, della concorrenza perfetta, per approfondire gli studi sull'~conomia dei grandi oligopoli, la sociologia sembrava non badare a questo processo, concentrando la maggior parte della propria attenzione sul secondo- aspetto della trasformazione dell'impresa economica: la separazione tra proprietà e controllo, verificatasi co_n la diffusione delle società per azioni. 9 In senso perfettamente contrario all'interpretazione fornita in queste righe si sv-olge la tesi del Dahrendorf, secondo il quale,- « nelle società· post-capitaliste, l'industria e le società sono dissociate. Le relazioni sociali dell'industria, incluso il conflitto industriale, influe~ano sempre meno l'intera società,· e restano invece circoscritte, nelle loro manifestazioni, e nei loro problemi, alla sfera dell'industria » ( Clas$i e. confiitto di classe nella società industriale, Bari 1963, p. 463). Si veda, per le obiezioni mosse da Alessandro PizzQrno a queste tesi, la· stessa prefazione al volume di Dohrendorf. 23· · ·Bibli~tecaginobianco

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