Recensioni Saper scalare la piramide, in cima alla quale attendono stipendi di sei cifre, espressi in dollari, non è facile, e Packard ci fa conoscere mestieri di cui non si _suppone nemmeno l'esistenza. Ad esempio, quello dei « direttori spirituali delle carriere»; persone in grado - dietro lauto compenso, evidentemente - di aiutare i loro clienti nel coordinare passo per passo i loro piani strategici, al fine di farli arrivare a sedere dietro le scrivanie più immportanti. Quasi sempre il più favorito è colui che non esita affatto a -sostenere di essere un « politico » e che .quindi - proprio per questa sua sincerità - è in grado di concentrare tutte le sue energie per raggiungere gli scopi che si propone. Tutto ciò per non parlare delle miriadi di agen_zie specializzate, il cui compito principale è quello. di reclutare dirigenti da offrire a una o all'altra delle industrie in concorrenza, ed alle quali ·pare si rivolgano ormai circa un terzo delle maggiori società del paese, quando occorra loro un nuovo dirigente. Ma tutto questo non è ancora sufficiente. Occorre anche essere ciò che Packard definisce con un'unica parola: « wasp » (white - anglo-saxon - protestant), sigla fino ad oggi poco nota e che indica una persona di razza bianca, di stirpe an.glo-sassone e di religione protestante. Se a ciò aggiungiamo che le donne sono quasi completamente escluse da questa competizione e la tacita necessità che l'uomo di successo provenga da non più di tre o quattro sofisticate università della costa atlantica (Princeton, Harvard, Comell, Yale), avremo dei risultati tali da scuotere vigorosamente uno dei principali pilastri su cui poggia il mito americano: che chiunque, negli Stati Uniti, può raggiungere qualsiasi posizione. La tesi di Packard è suffragata da dati significativi: nei ranghi direttivi delle grandi società l'assenza dei negri è praticamente assoluta; di duemila nomi di dirigenti di una delle maggiori industrie siderurgiche del paese soltanto 8 e 10 di essi risultano ebrei. E gli esempi potrebbero continuare - a lungo. A parere mio, è in questi spunti che risiede il valore del libro. Per il resto, occorre osservare che il qua4ro descritto ·da Packard non ha una validità universale, stante il diverso contesto sociale ed etico tra gli Stati Uniti e l'Europa. In America, il successo è oggetto di culto, mentre nel nostro continente sono ancora rispettati valori di diversa natura. Inoltre, la critica che Packard muove ai test psicotecnici suona inutile al nostro orecchio: In Europa, nessuno ha mai creduto all'infallibilità dei test, specie quando questi si propongono di mettere a nudo la personalità di un indi- ·viduo. Nella stessa America (e ciò poteva già essere detto quando fu pubblicato il libro di Gross, -Gli scrutatori dei cervelli) quasi tutti sono concordi nel" riten.ere che questa tecnica sia stata utilizzata oltre ogni logica. Ci sia concessa un'ultima osservazione. È quanto meno imbarazzante scagliarsi contro un certo mondo, come quello industriale americarro, e poi intestare l'introduzione del libro con le parole: « A tutti quegli uomini d'affari la ct1i generosa ed entusiastica collaborazione ha reso possibile questo libro ». Tanto più che, sviluppando il discorso, l'autore sostiene che ·c'è 115 Bibliotecaginobianco
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