Aldo Canonici vertice del potere. Non c'è da meravigliarsi, q_uindi, se, sulla base dei valori convenzionali che la società contemporanea ha_ adottato, migliaia di uomini lottano freneticamente per ottenere quel successo che Huxley qualifica come la « dea sgualdrina». Ed è per questo che, anche in Italia, grande interesse ha suscitato l'ultimo libro di Vance Packard ( Gli arrampicatori aziendali, Einaudi, 1964). Chi siano gli « arrampicatori aziendali » è stato detto. Packard li identi-• fica come la gente che passa la vita a dare l'assalto a pendii, sdrucciolevoli e pieni di crepacci, nella speranza di arrivare alla vetta o almeno vicino; e che impara l'arte di servirsi delle scorciatoie, di perfezionare certe qualità, come il sapersi orientare in un labirinto, che aiutano a sopravvivere e ad ottenere una promozione. Una guerra spietata che sottopone fisico e psiche del concorrente ·al logorio e allo stress. È stato acutamente osservato che il dirigente ben adattato è quello che prende tanti eccitanti da compensare l'effetto di tutti i tranquillanti che ingoia, e che ha abbastanza energie per andarsi a far visitare tutte le settimane dallo psichiatra. La posizione dell'uomo è inquadrata all'interno di una piramide destinata sempre più ad assottigliarsi, man mano che si sale verso l'alto, riducendosi sempre più le possibilità di attestarsi sullo scalino successivo. Scalàre la piramide non è facile e per riuscirci occorre tener co-nto di regole molto rigide, a cominciare da quella che riguarda l'aspetto fisico. Sostiene il presidente di una associazione per il reclutamento di personale direttivo: « Chi viene da noi indipendentemente dalle sue qualifiche, decide del suo destino nel momento che mette piede nei nostri uffici. La prima impressione è quella più durevole e, con tutte le tecniche e gli espedienti psicologici che adoperiamo, sono ancora· convinto che il modo in cui il candidato si presenta, così a prima vista, sia di fondamentale importanza perché rivela chi è e come si è preparato». Oggi pare siano decisamente di moda i tipi alti e grossi; bisogna peraltro evitare di accumulare adipe oltre un certo limite: esistono società e stati maggiori di imprese ove è addirittura impossibile - sostiene Packard in base alla sua esperienza - trovare tipi un po' paffuti. Comunque, le possibilità di farsi avanti sono anche legate a un principio fondamentale: quello di trovarsi nel m,orilento giusto al posto giusto. Si tratta evidentemente di un principio che ·ha una componente p~r così dire fatalistica. Un buon -dirigente deve però anche e soprattutto farsi notare, ·richiamare cioè l'attenzione dei propri superiori, riuscendo ad integrar_e le doti personali con le capacità di manovra e la conoscenza delle regole del gioco del potere. Tra le maniere per mettersi in evidenza, una delle più valide resta quella di ricevere da un'altra società un'offerta· di impiego, anche se occorrerà in tali casi far conoscere a tutti che non si prende neppure in considerazione la proposta ricevuta, come dimostrazione di fedeltà all'azienda (e aggiungerebbe Parkinson col suo humour di marca britannica: ammalarsi solo di venerdì pomeriggio, in modo da poter pranzare con l'ammiraglio· il lunedì a mezzogiorno). 114 \ Bibliotecaginobianco
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