i soli ad esser rimasti colpiti da quanto Alberto Moravia ha scritto ( 1 ) sulla coesistenza, nel nostro Paese, di due distinte Italie: l'Italia dei grandi spiriti politici, artistici, religiosi, scientifici, ecc. e la « sotto-Italia >>.La definizione ha avuto molta fortuna negli ambienti della sinistra democratica. L'abbiamo ritrovata nei discorsi di autorevoli uomini politici: non la si può considerare semplicemente una brillante boutade. L'illustre s-crittore, descrivendo la «sotto-Italia», ha spiegato che essa è « l'Italia del tifo e della prosa incredibile delle gazzette sportive; delle canzoni imbecilli di Sanremo; della televisione tanto cara alle famiglie con le sue rubriche del ' Lascia o raddoppia?', del 'Musichiere ', della 'Canzonissima ', del qualunquismo, della mafia, delle madonne che piangono e che m·uovono gli occhi, delle lotterie statali, dei neomilionari e dei neocriminali, dei fusti e delle maggiorate fisiche e di non sappiamo quante altre manifestazioni melense, viscerali, sentimentali e misteriose >>. È un'affermazione grave. Anzitutto sorprende la curiosa mescolanza: è davvero possibile mettere nello stesso calderone le famiglie che si divertono a vedere « lascia o raddoppia?>>, e la televisione in genere, gli scommettitori del Totocalcio, i lettori della <<Gazzetta dello sport» o del <<Campione», e i ,banditi di via Osoppo, gli assassini dei sindacalisti siciliani, gli imbroglioni che cercano di sfruttare a fini elettorali la devozione dei semplici? Le famiglie alle quali piace la televisione, i giocatori del Lotto e del Totocalcio, i tifosi dello sport, costituiscono, assommati, la grande maggioranza degli italiani. E se la <<sotto-Italia>>,ovvero anche, come la definisce un « Taccuino>> del «Mondo>> dedicato all'articolo di Moravia, quella <<massa invadente che manifesta i propri sottogusti, impone le proprie sot~ toesigenze » (un'Italia, viene il sospetto, sub-umana?), coin,cide con la maggioranza degli italiani, a quali conclusioni dobbiamo arrivare? Ad una, intanto, sicuramente, ed è quella che riguarda più da vicino l'oggetto di questa inchiesta: se la maggioranza degli italiani è veramente così istupidita e degradata, se le canzoni di Sanremo e i lazzi di Mario Riva hanno davvero il potere di fiaccare le energie morali di vecchie e giovani generazioni, è inutile, o quanto meno contradditorio, agitarsi per reclamare o proporre ( 1 ) Cfr. L'Espresso del 18 gennaio 1959. [7] Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==