Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

E' proprio in questo campo - come anche nel campo della piccola industria che economicamente, se non statisticamente, è classificabile come artigiana - che sembra si potrebbero mettere in atto opportuni interventi <li assistenza e propulsione tecnico-organizzativa, diretti ad accrescerne l'efficienza, a favorire forme di utile cooperazione con l'industria vera e propria - per esempio, attraverso forme di sub-fornitura di lavorazioni ausiliarie o di rifinitura - oppure ancora a favorire il pr,ocesso di trasformazione verso strutture industriali. Sono invece da evitare quegli interventi di natura più o meno larvatamente << protezionistica » che non hanno altro effetto se non quello di ritardare un processo inevitabile, quanto fisiologico, di sostituzione, che per di più potrebbe avvenire per effetto di iniziative sorte in altre regioni e, magari, scoraggiate ad insediarsi nel Mezzogiorno proprio per l'esistenza di forme << protezionistiche » a favore delle . . ' . . att1v1ta art1g1ane. Al problema di fondo della creazione dei posti di lavoro, necessari ad assorbire le <<eccedenze» di popolazione nell'ambito dello stesso Mezzogiorno, si associa - come si è detto - il problema della distribuzione territoriale di codesti posti di lavoro. Negli anni trascorsi il problema della localizzazione delle nuove iniziative si è venuto ponendo al centro delle discussioni e dei dibattiti inerenti all'industrializzazione meridionale: ma soltanto nel corso del 1957 si delinearono talune tendenze in proposito, nelle politiche di intervento governativo, che peraltro non possono ancora dirsi decisamente entrate in fase d'attuazione e sono tuttora soggette a polemiche e perplessità. Si è constatato che la stragrande maggioranza delle iniziative - ed in ispecie le iniziative di dimensioni più cospicue - sono andate a localizzarsi in poche e ristrette zone gravitanti attorno ai centri urbani di maggiore ampiezza, tra cui ha certo assunto una parte predomi11a11tela zona di Nap,oli. Preoccupazioni e timori si sono espresse in ordine alla eventualità della « formazione di un Mezzogiorno nell'ambito del Mezzogiorno » e per converso si è reclamata da più parti una maggiore diff u- .sione territoriale delle nuove iniziative, al fine di provocare una più ampia _partecipazione delle diverse regioni meridionali al pr.ocesso di sviluppo. In proposito sembra evidente la necessità di una impostazione adeguatamente realistica del problema, aliena da eccessive indulgenze per certe ' [87] Biblioteca_ginobianco

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