Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

· di colonizzazione e/ o di riforma agraria, in quei casi in cui si distribuiscon o i terreni in frazioni e quote inferiori a quelle che potrebbero consentire una reale efficienza produttiva dei poderi contadini. Naturalmente ciò non implica che riforma o colonizzazione non possano di per sè creare posti di lavoro <<stabili>>,ossia efficientemente inserit i nell'economia di mercato. Generalmente la forma precaria di questo tipo d i occupazione è riconoscibile - oltre che nei casi in cui attravers.o una pol itica 'di protezione comunque attuata si interferisce sui reali termini d i , scambio tra produzione agricola e produzione di altri settori - nei ca si ·in cui in concreto si viene a realizzare, sui poderi, un'economia di suss i- , .stenza .o ad essa assimilabile. Su questo tipo di interventi è certamente difficile pronunciarsi a priori: v'è da rilevare che, a differenza delle opere pubbliche di cui si è dett o ·dianzi, siffatte possibilità di occupazione spesso non realizzano un capital e sociale suscettibile di ulteriore utilizzazione (anzi, per converso, richiedono creazione di infrastrutture che in un domani potrebbero dover esser e soggette ad abbandono). A prescindere da siffatte misure «transitorie>>, che spesso potrebbero essere utilmente intraprese sul piano locale, il ruolo principale, nell'ambito dei problemi di politica economica connessi ai reinsediamenti interni dell a pop.olaziòne, lo riveste naturalmente la politica di industrializzazione de l Mezzogiorno. È chiaro, anzitutto, che dal ritmo e dal successo di questa politica dipende in buona parte l'entità degli spostamenti di popolazione che si verificheranno dal Sud al Nord nonchè la loro distribuzione ne l tempo: se è indubbio che, sotto un certo punto di vista, l'emigrazione vers o il Nord è <<complementare>>rispetto alle possibilità di attivare un process o di sviluppo nel Mezzogiorno, ed è anzi una condizione dello svolgimento d i questo sviluppo, sotto un altro punto di vista, se non accompagnata da un certo ritmo di investimenti produttivi per l'industrializzazione, essa può risolversi in un fatto quanto mai negativo. Tra i primi problemi che possono considerarsi, in proposito, sembra ·opportuno rivolgere l'attenzione a quello dei settori di industria che - come spesso si afferma - si dovrebbe cercare di indurre a svilupparsi nell'ambito ,del Mezzogiorno. A questo fine sembra necessario esprimere molte ri - serve sulle numerose proposte che spesso si avanzano in ordine alla neces - .sità di operare delle scelte di settore nella politica degli incentivi (almeno [80] Bibliotecaginobianco

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