Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

nei riguardi delle necessità di «trattenimento'>, necessario fino a che non vengano create opportunità di lavoro stabili in altri settori dell' economia. A questo fine l'utilità dei lavori pubblici può rivelarsi di notevole utilità nel «regolamento» sia temporale che spaziale dei flussi migratori che tendono a prodursi o che, per converso, si vorreb·bero promuovere per agevolare lo sfollamento delle campagne. A questi effetti, più ancora che . i lavori pubblici organizzati al fine precipuo di eseguire opere di infrastruttura di ampio rilievo, che impongono particolari esigenze di localizzazione, di organizzazione e di durata nel tempo, si prestano particolari interventi, appositamente localizzati nel tempo e nello spazio, del tipo di quelli adottati negli anni passati attraverso cantieri di lavoro e di rimb.oschimento ed attraverso il noto « esperimento di piena occupazione sussidiaria» ( 1 ). Il problema principale, nella creazione di posti di lavoro di questo tipo, consiste nel garantire l'effettiva continuità del lavor.o agli occupati: si dovrebbe senz'altro tentare di realizzare un maggior coordinamento ed una più armonica programmazione, in questo settore, che vi si presterebbe senza presentare difficolta di carattere insuperabile. Il grave è, viceversa, che - anche per recente esperienza - è noto come sia frequente il caso di una impr.ovvisa e progressiva diminuzione dell'occupazione in siffatti lavori, che finiscono spesso - in tal guisa - per operare un peggioramento di condizioni. Un'altra tendenza che sarebbe da evitare, in questo campo, ogni qual volta la natura delle opere lo consenta - e, cioè, in caso che esse non presentino specifiche particolarità tecniche e non si impongano con caratteri di estrema urgenza - è quella di trasformare una tipica attività 'labourintensive ' in attività con più elevato coefficiente di capitale, a spese del novero degli occupabili. Questa tendenza è spesso determinata da una volontà più o meno esplicita di << tonificazione >> della domanda, che però non appare del tutto giustificata in regioni afflitte da disoccupazione strutturale. Un ulteriore tipo di creazione di posti di lavoro di carattere provvisorio e, per così dire, « di transizione», si può mettere in atto - come si è già accennato - attraverso interventi diretti ad aumentare l'occupazione nell'ambito della stessa agricoltura. Ciò può perseguirsi attraverso politiche ( 1 ) Cfr., in proposito: MINISTERO DEL LAVORO, Rassegna del Lavoro, giugno 1957. [79] Biblioteca.ginobianco

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